Coronavirus

Covid, i sospetti di Anthony Fauci: "Non sono convinto dell'origine naturale"

Il capo delle malattie infettive della Casa Bianca chiede indagini più approfondite sulla provenienza del virus. Con lui diciotto tra i migliori scienziati

Fauci: "Origine naturale? Non convinto". Dubbi del virologo numero 1 al mondo

L'emergenza Coronavirus in Italia e nel mondo continua. Mentre si cerca di accelerare con la campagna vaccinale, il report top secret dell'Intelligence Usa mette in dubbio l'origine della malattia e tra i più scettici sulla reale provenienza spunta il numero uno dei virologi, Anthony Fauci, capo dell’Istituto per la prevenzione delle malattie infettive della Casa Bianca, che sostiene la necessità di un’indagine approfondita: «Dobbiamo sapere cosa è successo in Cina». Pressioni - si legge su Repubblica - che arrivano in coincidenza con l’assemblea dell’Oms, dove in agenda c’è l’eventualità di aprire una nuova inchiesta sul virus (cui quasi certamente la Cina opporrà il veto). Nel novembre 2019, è riportato in quel dossier rimasto segreto a lungo, tre ricercatori dell’Istituto di virologia di Wuhan si ammalarono e finirono in ospedale con sintomi “compatibili col Covid-19 ma anche con l’influenza stagionale”.

Meno di un mese dopo, l’8 dicembre, Pechino confermò il primo caso di Covid, indicando come paziente zero un anziano malato di Alzheimer. E pazienza - prosegue Repubblica - se il report degli 007 non rivela se fra i due eventi c’è un nesso: conferma la malattia dei tre studiosi, sì, ma non ne chiarisce le origini. Anche per questo, 18 eminenti studiosi hanno firmato una lettera pubblicata sulla rivista Science dove chiedono all’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cui 74esima assemblea ha inaugurato i lavori ieri, di far luce: «Indagare meglio e approfonditamente le origini del Covid». Scoprirne le origini, scrivono «è essenziale».