Coronavirus
Covid, allarme Omicron negli Usa: "In autunno nuova ondata con 100mln di casi"

La stima è basata su modelli, ha spiegato a Cnn un funzionario, elaborata sul presupposto dell'assenza di risorse o misure aggiuntive di contrasto al virus
Covid e variante Omicron, l'allarme dagli Usa
L'amministrazione statunitense lancia un nuovo allarme: gli Usa potrebbero registrare 100 milioni di infezioni di Covid-19 nei prossimi autunno e inverno. Lo ha riferito Washington Post.
La proiezione arriva mentre l'amministrazione tenta di far approvare nuovi fondi al Congresso, per prepararsi al futuro. La stima è basata su modelli, ha spiegato a Cnn un funzionario, elaborata sul presupposto dell'assenza di risorse o misure aggiuntive di contrasto alla malattia.
L'amministrazione Biden ha lanciato l'allarme sulla necessità di ulteriori finanziamenti per proseguire la risposta federale al Covid-19, cercando al contempo un ritorno alla "normalità" con la revoca di molte restrizioni introdotte nel corso della pandemia.
Covid e variante Omicron, gli effetti in Italia
Gli Usa prospettano causa sottovarianti Omicron un'ondata autunno-inverno da 100 milioni di casi Covid? "Rapportando il dato alla nostra popolazione", che è circa 5 volte e mezzo inferiore rispetto a quella statunitense quasi 60 milioni contro oltre 330 milioni, "per l'Italia vorrebbe dire calcolare quasi 20 milioni di casi", oltre 18 milioni per la precisione: il 30% circa della popolazione.
A fare i conti con l'Adnkronos Salute è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano, dopo l'allarme lanciato dall'amministrazione Biden e legato alle caratteristiche di super contagiosità e immunoevasione di sub varianti come BA.2.12.1, BA.4 e BA.5. Ma attenzione a leggere bene questa cifra vicina ai 20 milioni che sembra abnorme, avverte l'esperto. "Bisogna considerare innanzitutto - precisa - che già oggi ci sfuggono le dimensioni reali del contagio, perché le stime ci dicono che i casi giornalieri sono 2-2,5 volte più di quelli rilevati dai bollettini, e quindi probabilmente il 40-50% della popolazione si è in qualche modo infettato.
Inoltre, teniamo presente che la grande maggioranza delle infezioni è asintomatica". Ciò premesso, al di là delle previsioni numeriche sempre complicate, sulla base dell'andamento che si osserva in Sudafrica (con Omicron 4 e 5) e States (con la 'figlia' di Omicron 2 BA.2.12.1), Pregliasco conferma l'opportunità di "valutare se rivedere al rialzo nel prossimo futuro le aspettative che avevamo per l'inverno che verrà, immaginando una pesantezza di Covid-19 un po' maggiore dell'atteso".
Tutto questo non per creare allarmismo, puntualizza il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, ma per spingerci a "rinforzare assolutamente anche in Italia la capacità di individuazione e monitoraggio delle nuove varianti e sottovarianti, dunque la capacità di reazione". Sars-CoV-2 torna a ribadire il virologo, non si è ancora rabbonito del tutto né raffreddorizzato, e mostra "un'invasività associata soprattutto alla sua instabilità e quindi capacità di mutare".