Coronavirus

Covid, Bellanova: "Scelta sbagliata quella di chiudere scuole e ristoranti"

La ministra Teresa Bellanova: "Sbagliato chiudere scuole e ristoranti. I mezzi vanno meglio pianificati". Sugli scontri in piazza: "Frutto di ansie e paure"

Covid, Bellanova: "Scelte sbagliate, il paternalismo non funziona" 

La ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova, di fronte alle chiusure imposte dal nuovo Dpcm, esprime tutto il suo dissenso in un'intevista rilasciata a La Stampa: "Davanti a scelte così delicate e cruciali, non si puo' dire 'si fa cosi' perche' si deve fare'. Non e' negoziabile il diritto-dovere di disporre di dati scientifici e quadri di conoscenza su cui orientare la responsabilità delle scelte". "Nessuno soffia sul fuoco - aggiunge - tantomeno abbiamo i piedi in due scarpe. Sabato ho ribadito che la chiusura dei ristoranti alle 18 fosse sbagliata, come peraltro indicavano le Regioni, e così quella di palestre, cinema, teatri. Lo stesso Cts aveva avanzato dubbi sull’utilità della chiusura anticipata. Chi ha fatto sforzi e investimenti per mettersi in regola non deve sentirsi tradito. E le scuole devono restare aperte. Pianificando meglio i trasporti".

Covid, Bellanova sugli scontri nelle piazze

Riguardo invece alle proteste avvenute nelle principali città italiane, Bellanova commenta: "Allarme, paura di non riuscire a farcela, enorme ansia per il futuro, timori di infiltrazioni criminali nei tessuti sani dell'economia messi a durissima prova. Poi, certo, ci può anche essere chi fomenta e strumentalizza". D'estate c’è stato un 'rilassamento' "anche da parte di alcuni governatori. Nei luoghi del divertimento servivano più regole, cautele, controlli. Ora abbiamo criticità ed esigenze forti" in particolare sulla sanità. "Bisogna evitare - dice ancora - che la preoccupazione si trasformi in rabbia sociale con il rischio che chiunque possa alimentarla sconsideratamente. Servono regole chiare e precise. L'affidamento reciproco funziona più del paternalismo". Il governo sarà all'altezza della sfida "se fa le cose che servono. È necessario il Mes. E non aspettiamo gli Stati generali di nessuno. Piuttosto la verifica richiesta da tempo, dove capire se abbiamo a cuore il futuro del Paese o solo qualche risibile rendita di posizione".