Coronavirus
Covid, in arrivo nuovo Dpcm. Chiusura per bar e ristoranti alle 22. Le ipotesi

Giro di vite su sport dilettantistici e palestre. Le ipotesi
Obiettivo: annullare la movida e frenare le attività ludiche non essenziali, per salvaguardare la scuola e la produzione. Per questo, i ristoranti e gli altri locali dovrebbero chiudere alle 22 o, più tardi, alle 23 durante la settimana. Bandite anche le scuole calcio e quelle che ruotano attorno agli altri sport di contatto. In bilico gli sport dilettantistici. Obbligatorio lo smart working in una percentuale da definire che dovrebbe arrivare al 70% nella Pubblica Amministrazione. Giro di vite possibile anche per le palestre. Se tutto questo non bastasse, poi, il prossimo passo è già sul tavolo: un lockdown totale nel fine settimana, ma come extrema ratio.
Sono le ipotesi sul tavolo del governo che, secondo le indiscrezioni, verranno inserite in un nuovo Dpcm da varare entro domenica sera. Anche se, mentre sale il pressing del Pd, il ministro della Salute Roberto Speranza invita a valutare la prospettiva di un intervento deciso dopo un paio di giorni di riflessione piuttosto che procedere con misure intermedie e rapide. E' andato avanti fino quasi alle 5 del mattino il vertice di palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte articolato in due round. Una prima lunga sessione con il ministro Roberto Gualtieri, i capidelegazioni e responsabili economici della maggioranza incentrata su manovra e Documento programmatico di Bilancio.
Fonti di Palazzo Chigi specificano che è iniziato ieri sera un confronto con i capidelegazione, proseguito oggi con le Regioni, gli Enti locali e anche con il Cts per ascoltare le voci dei territori e degli esperti in modo da approntare le soluzioni migliori per affrontare questa nuova ondata di contagio e tutelare nel modo più efficace gli interessi sanitari e socio-economici di tutti i cittadini. Le uniche misure di restrizione veritiere saranno quelle contenute nel Dpcm che verrà emanato non appena definito il quadro di intervento con comunicazioni ufficiali che avverranno nella giornata di domani, con una conferenza stampa del Presidente del Consiglio.
Sul tavolo, nonostante le smentite di Palazzo Chigi e la contrarietà di alcuni ministri, ci sarebbe l'ipotesi di una sorta di coprifuoco, ossia la chiusura - alle 22 o alle 23 - di tutti i locali e negozi, con eccezioni come le farmacie (ma su come modulare l'intervento le ipotesi sarebbero diverse).
Ci sarebbe poi il rafforzamento dello smart working obbligatorio, che dovrebbe essere portato al 70% per la PA. Nessuna chiusura delle scuole, ma un rafforzamento degli orari scaglionati e anche delle lezioni a distanza, specie per gli ultimi tre anni delle Superiori.
Nelle Regioni con indice di contagio particolarmente alto - secondo alcune indiscrezioni - si potrebbe valutare la chiusura anche di palestre, parrucchieri, estetiste e centri estetici, cinema e teatri. Sui trasporti, infine, l’obiettivo è favorire l’utilizzo del trasporto privato, da affiancare a quello pubblico in modo da evitare assembramenti del pendolarismo. Le disposizioni potrebbero essere più restrittive per le regioni a rischio maggiore. Fuori discussione un nuovo lockdown, esplicitamente escluso dal premier Conte.