Coronavirus
Covid, rapporto Gimbe: +64% di positivi, ospedali quasi saturi
Cartabellotta: "Manca una strategia condivisa tra governo e regioni"
Gimbe: ospedali in Italia prossimi alla saturazione
La Fondazione Gimbe, sulla base del suo consueto monitoraggio settimanale dei dati, lancia l'allarme: "Gli ospedali sono prossimi alla saturazione". Nella settimana 28 ottobre-3 novembre, rispetto alla precedente, si è registrato un incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (195.051 contro 130.329), in parte per l'aumento dei casi testati (817.717 contro 722.570), ma soprattutto per l'ulteriore incremento del rapporto positivi/casi testati (23,9% contro 18%). +63,9% sono i casi attualmente positivi (418.142 contro 255.090), con un aumento di pazienti ricoverati con sintomi (21.114 contro 13.955) e in terapia intensiva (2.225 contro 1.411). In aumento anche i decessi: +72% (1.712 contro 995).
Gimbe: "Manca una strategia condivisa governo-regioni"
"L’introduzione di misure proporzionate a differenti livelli di rischio regionale è totalmente condivisibile, anzi, ove necessario, bisognerebbe agire con misure più restrittive a livello di Provincia o Comune. Ma è indifferibile rendere pubblici i criteri per classificare il livello di rischio, anche per evitare continue negoziazioni tra Governo e Regioni che aggiungono ulteriori ritardi alla “non strategia” dei dpcm settimanali, concedendo un vantaggio sempre maggiore al virus. Lo ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ieri 4 novembre in audizione presso la 12esima Commissione Igiene e Sanità del Senato. "In ogni caso, manca una strategia a medio-lungo termine condivisa tra Governo e Regioni, in grado di potenziare adeguatamente i servizi sanitari e informare la popolazione, al momento chiamata a sottostare passivamente a nuove restrizioni settimanali che rendono incerta la quotidianità e alimentano preoccupazioni sul futuro", conclude Cartabellotta.