Coronavirus
Dpcm Natale, altro che aperture. Ecco le (poche) cose che potremo fare
Dpcm Natale, punto per punto le misure per le prossime festività natalizie
Chi aspetta il Natale e le feste per un allentamento delle restrizioni, probabilmente, resterà deluso. Molto deluso. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti del ministero della Salute, infatti, le aperture rispetto alla situazione attuale saranno pochissime, anche se dovesse esserci un'ulteriore riduzione della curva epidemiologica. Il timore del Cts, e quindi anche del governo, è quello di una terza ondata a gennaio, dopo l'Epifania. Meglio dunque un Natale sobrio che ritrovarsi nei guai dopo le feste.
Le uniche deroghe dovrebbero riguardare gli orari di apertura dei negozi, ad esempio per l'acquisto dei regali natalizi e dei giocattoli, che potrebbe essere prolungato fino alle 21 di sera. Difficile, se non impossibile, l'apertura degli iper nei weekend, tranne ovviamente per l'acquisto dei beni di prima necessità. Resteranno sicuramente chiusi i teatri e i cinema, così come le piscine e le palestre.
Niente da fare, nonostante le proteste del settore turistico invernale, per le piste da sci. Il governo, alla ricerca di una linea comune europea, non intende retrocedere e quindi niente vacanze sulla neve per Natale. Dal 22 dicembre al 7 gennaio - questo dovrebbe essere il periodo di riferimento del Dpcm di Natale - resteranno in vigore le tre fasce colorate e, numeri e tendenze alla mano, è possibile ipotizzare che per il 25 dicembre molte Regioni saranno gialle, solo alcune arancioni e probabilmente nessuna rossa.
Ma per bar e ristorante non c'è nulla da festeggiare. Già oggi nelle zone gialle i locali chiudono alle 18 con la possibilità di fare asporto fino alle ore 22. E' vietato, però, consumare sul posto o nelle adiacenze. Il consumo al tavolo, invece, è consentito per un massimo di quattro persone per ogni tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Nessuna modifica in vista per questo tipo di restrizione e quindi niente cenone di Natale fuori casa.
Per chi sarà invece in zona arancione e oggi invece è nella rossa, come probabilmente Lombardia e Piemonte, resteranno comunque chiusi al pubblico bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (ad esclusione delle mense e del catering) che potranno continuare a effettuare esclusivamente servizi d'asporto (fino alle 22) e a domicilio.
Per quanto riguarda infine gli spostamenti in una Regione differente rispetto a quella di residenza le uniche deroghe potrebbero riguardare le seconde case (ma solo familiari e nessun amico invitato) e i congiunti con un grado stretto di parentela (genitori, figli, nonni, zii e cugini di primo grado).
Insomma, un Natale blindato.