Coronavirus

Ema, le tabelle parlano chiaro. "Il vaccino Az sotto i 60 anni è sconveniente"

Una tabella indica i rischi e benefici del siero anglo-svedese, rispetto al contrarre il Covid in una forma grave ora. I vantaggi ci sono solo dopo i 60 anni

Ema, le tabelle parlano chiaro. "Il vaccino Az sotto i 60 anni è sconveniente"

Il Coronavirus in Italia resta un'emergenza nonostante tutti gli indicatori siano in calo, grazie soprattutto all'innalzamento delle temperature e soprattutto ai vaccini. Ma da una tabella pubblicata dall'Ema vengono evidenziati tutti i rischi e benefici del siero più controverso, quello anglo-svedese AstraZeneca. E gli indicatori certificati dall'ente regolatore - si legge sulla Stampa - parlano chiaro, sotto i 60 anni, con l'attuale situazione epidemiologica presente nel nostro Paese, i rischi superano i benefici, rispetto al contrarre il Covid in una forma grave. Le tabelle dell’Ema prendono in considerazione tre scenari diversi di circolazione del virus: «alta», con 886 casi mensili (221 settimanli) ogni 100 mila abitanti, «media» con 401 casi e bassa con 55 casi mensili, ossia 14 settimanali.

Ecco allora - prosegue la Stampa - che sia nella fascia di età 20-29 che in quella 30-39 con bassa circolazione del virus il rischio di sviluppare forme gravi di malattia è pari a zero, mentre quello di incappare in uno di quegli eventi trombotici è rispettivamente pari a 1,9 e 1,8 ogni 100 mila somministrazioni. Ancora più sfavorevole al vaccino è il rapporto nella fascia d’età dei quarantenni, perché a fronte di un ricovero in terapia intensiva sempre ogni 100 mila abitanti, le trombosi sono 2, 1 ogni 100 mila immunizzati. Dove si va pressoché pari è tra i 50 e i 59 anni: qui a un ricovero in terapia intensiva corrispondono 1,1 eventi avversi di quel tipo. Per gli over 60, invece, il vaccino resta un vantaggio.