Coronavirus

Galli batte Zangrillo nei gradimenti. Bassetti rincorre, Burioni ultimo

Sondaggio Termometro Politico: gli italiani danno i voti ai medici anti-Covid. Galli batte Zangrillo, Burioni in fondo alla classifica

Gli italiani si dividono sul cenone di Natale. Secondo il 23,9% dei cittadini il cenone andrebbe vietato, per il 28% dovrebbe essere consentito farlo con i congiunti di primo grado mentre per il 16,9% solo con un numero massimo di persone. C'è poi un 27,8% secondo cui non ci dovrebbero essere restrizioni per il Natale. Sono questi alcuni dei dati raccolti dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 18 e il 19 novembre.

In merito alle restrizioni, Termometro Politico ha chiesto agli intervistati se considerano più accettabile la chiusura di bar e ristoranti o quella delle scuole superiori. Per più di un terzo degli italiani non è accettabile nessuna delle due mentre per il 31,6% sono giuste entrambe le chiusure. Il 19% ritiene accettabile solo la chiusura di bar e ristoranti mentre il 13,4% considera giusta solo quella delle scuole superiori.

Agli intervistati è stato poi chiesto di indicare tra i tanti medici che occupano gli schermi di telegiornali e talk show quello che ispira loro più fiducia. Al primo posto con il 23,6% si piazza Massimo Galli, direttore malattie infettive del Sacco di Milano, seguito dal virologo Matteo Bassetti (19,6%). Terzo posto per Alberto Zangrillo, primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano (14,7%). Giù dal podio il virologo Andrea Crisanti (8,8%) e il suo collega Roberto Burioni (7,8%). Ultimo con lo 0,7% il virologo della Emory University di Atlanta, Guido Silvestri.

Come di consueto Termometro Politico ha rilevato la fiducia degli italiani nel premier. Il gradimento del Consiglio continua a calare passando dal 41% di una settimana fa al 40,8% odierno. Infine, le intenzioni di voto. La Lega torna a crescere e si attesta al 25,1%. Anche il Partito Democratico guadagna consensi salendo al 20,9%. Fratelli d'Italia rimane stabile al 16,2% mentre il M5S perde tre decimi e scende al 14,3%. Forza Italia passa dal 5,8% al 6,1%, Azione dal 3,1% al 3,3% mentre Italia Viva torna sotto il 3% così come La Sinistra (2,7%). Italexit di Paragone è dato al 2,1%, seguono +Europa e Verdi entrambe all'1,3% e il Partito Comunista all'1%.