Coronavirus
Governo, l'Italia quasi tutta arancione. Umbria e Molise verso la zona bianca

Solo Campania, Puglia e Valle d'Aosta restano rosse e chiuse. Riaprono negozi, parrucchieri. Spostamenti liberi nel proprio Comune. Ma niente ritorno al giallo
Coronavirus, Locatelli: "Rt Italia in lieve calo a 0,92"
L’indice Rt in Italia è allo 0,92, in lieve calo rispetto allo 0,98 della scorsa settimana. E’ quanto sarebbe emerso dall’analisi dei dati della cabina di regia per il monitoraggio settimanale. In diminuzione più accentuata l’incidenza, condizionata però anche dai pochi tamponi (e il relativo cospicuo calo dei casi rilevati) dei giorni intorno a Pasqua: si attesta a 185 casi settimanali per centomila abitanti, contro i 232 per centomila di sette giorni fa.
"L'indice Rt è in ulteriore miglioramento". A confermarlo a Sky TG24 è il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. "E' indubitabile che abbiamo avuto una riduzione significativa nel numero dei contagiati. Pur tenendo conto dei giorni di Pasqua e Pasquetta che hanno una connotazione particolare in termini di numero di tamponi eseguiti - ha aggiunto - rispetto alla metà del mese di marzo siamo scesi del 40% nel numero dei nuovi contagi e tutto questo indica l'efficacia delle misure, come sappiamo da tempo".
Covid, Locatelli: "Verso arancione Lombardia e altre 3 Regioni"
Campania, Lombardia, Puglia e Toscana in zona arancione? "Indubitabilmente alcune regioni passeranno dal rosso all'arancione. Le regioni citate hanno certamente indicatori epidemici che di fatto incoraggiano in questa direzione".
Così il presidente del Consiglio Superiore di Sanita', Franco Locatelli, a Sky TG24. "Ricordiamo come principio - sottolinea - che adesso teniamo conto oltre che del Rt anche dell'incidenza cumulativa a 7 giorni e una regione deve averla inferiore al valore di a 250 per poter passare in una fascia da rosso ad arancione".
Governo, l'Italia quasi tutta arancione. Umbria e Molise quasi in zona bianca
Il Coronavirus continua a far paura. I dati sui contagi non hanno subito quella sperata diminuzione che si attendeva. Le varianti dominano su tutto il Paese, ma il dato più preoccupante è quello dei reparti di terapia intensiva, con percentuali di occupazione in alcune Regioni superiori al 60%. Sempre drammatico il numero di decessi giornalieri. In questo quadro di instabilità, la buona notizia è che l'indice Rt scende e quasi tutte le Regioni da martedì potranno cambiare colore. L'Italia tornerà quasi interamente arancione. Solo Campania, Valle d’Aosta e Puglia - si legge sul Corriere della Sera - rimarranno nella fascia di rischio più alta, dove ressterà tutto chiuso. Riaprono, invece, nelle altre Regioni negozi, parrucchieri, centri estetici, con spostamenti sono liberi all’interno del Comune. In realtà molte aree hanno numeri da fascia gialla e questo consente di ipotizzare la riapertura, sia pur limitata, dei ristoranti dopo il 20, al massimo a fine mese.
Tra le regioni che sono già in fascia arancione da una settimana, Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto, alcune hanno dati da fascia gialla. Il decreto appena entrato in vigore - prosegue il Corriere - prevede restrizioni fino al 30 aprile, ma il pressing dei governatori del centrodestra, della Lega e soprattutto delle associazioni di categoria potrebbe aprire qualche spiraglio e portare a una rivalutazione già dopo il 20 aprile. Una penalizzazione che potrebbe non riguardare l’Umbria, forse anche il Molise, che dopo mesi di restrizioni e zone rosse adesso vede la fascia bianca, anche se non in tempi brevissimi. «Mantenendo queste condizioni, dal punto di vista di un modello predittivo a 15 giorni — spiega Marco Cristofori, del Nucleo epidemiologico regionale umbro—si prevede la discesa dell’incidenza intorno ai 50 casi per 100 mila abitanti, che sarebbe il limite del governo per le zone bianche. Siamo nettamente sotto l’1, con l’indice Rt all’8 aprile che è sceso a 0,71».