Coronavirus

La Cina ha approvato il primo vaccino anti-Covid che si può inalare

Covid, Stati Uniti, Canada e Cuba stanno sperimentando vaccini dello stesso tipo

Verrà somministrato tramite un nebulizzatore e senza l'uso dell'ago, e potrà essere conservato più facilmente dei normali vaccini: il primo vaccino anti-Covid inalabile

La Cina ha approvato il primo vaccino inalabile contro il Covid-19, prodotto dal gruppo farmaceutico CanSino Biologics. L'Amministrazione Nazionale per i Farmaci cinese ha dato il via libera all'uso di emergenza del vaccino come richiamo, ha dichiarato il gruppo farmaceutico di Tianjin in una nota alla Borsa di Hong Kong dove le azioni del gruppo hanno toccato un rialzo del 14%, prima di chiudere a +7,1%.

Il vaccino verrà somministrato tramite un nebulizzatore e senza l'uso dell'ago, e potrà essere conservato più facilmente dei normali vaccini, ha reso noto la società. Ancora non è noto quando il vaccino sarà disponibile sul mercato. Il vaccino di CanSino Biologics è il primo inalabile al mondo ad avere ottenuto un'approvazione da parte delle autorità sanitarie, anche se Stati Uniti, Canada e Cuba stanno sperimentando vaccini dello stesso tipo.

Finora, la Cina aveva prodotto solo vaccini iniettabili, otto, e il gruppo Sinovac, secondo quanto riporta oggi il tabloid di Pechino Global Times, sarebbe vicino alla richiesta di approvazione per l'uso di emergenza di un nuovo vaccino specifico contro la variante Omicron. Non sono stati, invece, finora approvati vaccini stranieri, tra cui quelli prodotti da Pfizer/BioNTech e da Moderna, che utilizzano la tecnologia mRNA, più efficace contro il virus di quella utilizzata nei vaccini tradizionali.

Intanto almeno 33 città per un totale di 65 milioni di persone sono sottoposte a un regime di lockdown o di semi-lockdown in Cina. Secondo i calcoli effettuati dalla rivista Caixin, si registrano focolai in 103 città, il numero più alto dallo scoppio del focolaio di Wuhan.

Secondoi i dati diffusi dalla Commissione Nazionale per la Sanità oggi si registrano a livello nazionale 246 casi di trasmissione interna (in calo rispetto ai 349 del giorno precedente) e altri 1.235 casi di contagio asintomatici, cifre altissime per Pechino.

L'ultima ondata non ha risparmiato neppure la regione più remota e meno densamente abitata della Cina, il Tibet, dove da settimane si registrano nuovi contagi al punto che le autorità hanno deciso misure restrittive anche per Lhasa