Coronavirus

Onu: pandemia scusa per ridurre libertà, dissenso, informazione e diritti

di Antonio Amorosi

Il virus usato come pretesto per reprimere il dissenso, criminalizzare le libertà e mettere a tacere le notizie. Ridotti diritti di donne, bambini e giornalisti

Per l’Onu la pandemia ha ridotto il diritto all’alimentazione dei bambini

Le strategie di gestione della pandemia hanno inferto un duro colpo anche ai programmi di alimentazione scolastica che invece erano cresciuti nell’ultimo decennio.

Diversi studi citati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite hanno dimostrato che nella vita di un bambino proveniente da una famiglia povera, i pasti scolastici possono avere un impatto importante. Allontanare la fame e sostenere la salute a lungo termine aiutano i bambini ad avere una speranza. Questo è particolarmente vero per le ragazze: nei luoghi in cui esiste un programma di pasti scolastici si è riscontrato che le ragazze rimangono a scuola più a lungo, i tassi di matrimoni precoci diminuiscono così come le gravidanze tra adolescenti.

Quando poi si usa cibo prodotto localmente, i programmi dei pasti scolastici possono anche dare impulso all'economia di una comunità. Creano domanda per alimenti più diversificati e nutrienti e creano mercati stabili, supportando l'agricoltura locale e rafforzando i sistemi alimentari territoriali.

In un mondo post-COVID-19, i programmi di alimentazione scolastica sono ancora più un investimento prioritario, afferma il rapporto State of School Feeding Worldwide, perché aiutano i Paesi a costruire una popolazione sana e istruita, sostenendo la crescita nazionale e promuovendo lo sviluppo economico.

 

Per l’Onu la pandemia ha ridotto il diritto alla salute. I vaccini solo per i più ricchi

In fine il quadro di accesso alle cure che con la possibilità di usufruire dei vaccini mostra il suo lato più distopico. Secondo l' Organizzazione mondiale della Sanità, più di tre quarti dei 128 milioni di vaccini somministrati finora sono stati inoculati in soli 10 Paesi. Non una singola dose è stata somministrata in 130 paesi, con popolazioni di 2,5 miliardi.