Coronavirus
Scuola, Bianchi: "Tutto aperto ma studenti in Dad? Ingiustificabile"
Con l'avanzare della pandemia, continuano a crearsi dubbi e opinioni sulla situazione scuole in Italia e la riapertura delle classi prevista per oggi
Zaia: "Favorevole a riapertura delle scuole, ma oggi è di fatto una falsa partenza"
"La situazione è preoccupante, il 25-30% tra studenti e insegnanti sarà assente con defezioni dovute a malattia, quarantena o mancata vaccinazione". Lo ha detto sulla situazione scolastica in Veneto, il governatore Luca Zaia a Mattino 5. "Draghi - ha aggiunto Zaia - si faccia dare un parere dal Comitato tecnico scientifico perché l'assembramento è inevitabile, da noi, almeno 800mila persone saranno confinate in aula per ore, con il rischio che, se ci saranno positivi, ci siano anche contagi".
"Sono favorevole alla riapertura delle scuole - ha sottolineato - ma con precise indicazioni del Cts. Quella di oggi è di fatto una falsa partenza". Per Zaia il sistema dei tamponi va rivisto perché "per le scuole primarie è impossibile che ogni ragazzino ne faccia due a settimana perché con la richiesta che già c'è il sistema, ed in Veneto abbiamo il migliore del Paese, andremo inevitabilmente in crash. Per questo noi al momento spingiamo con il fai da te ma anche su questo c'è un limite". Zaia ha poi anticipato il dato sulla situazione Covid nelle ultime 24 ore anticipando il bollettino della Regione: "abbiamo registrato 7.492 nuovi casi positivi ed è evidente un lento inesorabile peso sulla situazione ospedaliera".
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"Le scuole stanno facendo i miracoli. Al momento non abbiamo comunicazione di defezioni di docenti. Ma siamo sfiniti e per questo alcuni miei colleghi arrivano a dire chiudiamo le scuole, che per un preside è la cosa peggiore che possa esserci. Io non lo direi mai e non ho firmato l'appello dei giorni scorsi, ma obiettivamente sul piano organizzativo le scuole fanno da sé, perché le indicazioni sono molto generiche". Così Lorenza Patriarca, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo 'Niccolò Tommaseo' di Torino che conta circa 1.300 alunni tra scuola primaria e secondaria, nel giorno del rientro dopo le festività.
"Oggi all'appello mancano circa un centinaio di studenti, in media due per classe perché positivi al Covid o comunque in quarantena", sottolinea la preside, secondo cui "esiste la paura del contagio: i bambini per la maggior parte non sono vaccinati. C'è il tema cruciale della mensa, dove nello stesso luogo abbiamo bimbi senza mascherina che mangiano. In quel momento, ci fosse in classe un positivo, il rischio che contagi i compagni esiste".
"Le mascherine Ffp2? Non sono ancora arrivate - spiega -: inizialmente il termine per segnalare il numero richiesto era il 4 di gennaio, poi è stato posticipato al 10. Finché non parte la segnalazione, non le inviano: noi ne avevamo già alcune. Le avevamo già comprate perché nelle scuole dell'infanzia i bambini non hanno le mascherine: le avevamo acquistate con i soldi che il ministero ci aveva dato per l'emergenza".