Coronavirus
Viaggi all'estero, per i parlamentari nessun controllo: neanche la quarantena
Io so’ io e voi non siete…I cittadini non possono vedere i propri cari ma per i politici che tornano dall’estero non valgono neanche le regole Covid. La norma
Mentre i cittadini sono al limite e perdono il lavoro perché sottoposti a ogni tipo di restrizioni, neanche poter incontrare i propri cari a pochi chilometri di distanza da casa o tenere aperte le attività economiche, i parlamentari non sono tenuti neanche a rispettare l'isolamento fiduciario se tornano dall’estero, nel caso vi ci siano recati.
Limitazioni, quarantene e tamponi sono previsti, in modo variabile a seconda del luogo di provenienza per chi rientra in Italia.
Ma non è mai valso per i parlamentati e il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2021, articolo 51, comma 7, capoverso N chiarisce ogni dubbio, nel caso vi fossero stati.
Così recita il capoverso che neanche vincola l’attività dei nostri rappresentanti alle missioni istituzionali, è sufficiente essere un parlamentare in carica.
“Ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell'Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell'esercizio delle loro funzioni”.
Probabilmente si pensa che i parlamentari siano esenti dalla capacità di trasmettere il Sars-Cov 2. Hanno una speciale immunità che li rende simile a Superman o il virus li riesce a riconoscere oppure il loro lavoro non ha vincoli sulla Terra, neanche quelli sollevati dalla pandemia, tema sul quale fra l’altro legiferano.
Eppure nelle scorse ore un’altra polemica è imperversata sui social media: durante le prossime vacanze pasquali si potrà andare in vacanza all'estero ma non ci si può spostare tra regioni. Ma come? Possiamo andare in vacanza all’estero ma non spostarci in Italia?
Allora stamattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che avrebbe firmato un'Ordinanza per disporre, per arrivi e rientri da Paesi dell'Unione europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu.
Tutte queste premure però continueranno a non valere per deputati e senatori e a prescindete dal motivo del viaggio perché i parlamentari sono equiparati ad “agenti diplomatici”.
Le norme si interpretano sempre, ricordandosi di come farlo se riguarda sé stessi ma in questo caso non è stato neanche necessario disturbarsi scrivendo provvedimenti sesquipedali, cioè tanto articolati da essere interpretabili a seconda del potere e della capacità di interdizione che esprime chi è giudicato.
Sembra che la norma sia nata per sanare la situazione degli eletti all'estero, costretti abitualmente ai viaggi. Divenne pubblico il caso della parlamentare Pd Francesca La Marca, eletta all’estero, che a luglio decise di rientrare in Italia per presenziare ai lavori di Montecitorio, ma saltando l'isolamento fiduciario richiesto dalle norme anti-Covid. In quel momento era previsto, per chi rientrava dall’estero, un isolamento fiduciario di 14 giorni. “E’ vero, non sono stata in isolamento. Ma c’è una ragione”, spiegò La Marca ai giornali. “Quando arrivo a Fiumicino, il carabiniere mi dice: ‘Essendo deputata lei è esentata dalla quarantena’. Il sottufficiale dell’Arma mi ha detto che c’era scritto da qualche parte che noi parlamentari avremmo potuto bypassare la quarantena per motivi di lavoro”. La Marca però aveva poi fatto subito un tampone, risultando negativa, annunciando che ne avrebbe fatti altri per conferma. Un atteggiamento responsabile, almeno quello della parlamentare, che però non ha incrinato gli intenti del Consiglio dei ministri.
A inizio marzo è arrivato il decreto.
La norma potrebbe anche avere un senso se l'attività all’estero fosse legata alle missioni istituzionali o vi fosse comunque un vincolo di tamponi e controlli una volta atterrati, sempre nel rispetto delle prerogative che stabiliscono che il parlamentare non può essere privato della libertà personale per motivi politici.
Ma nell'ultimo decreto ci si è ben guardati dall'istituire qualsiasi distinguo e regola di buon senso. Le regole valgono per le persone comuni perché io so’ io e voi non siete un…. .