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Alessia Potecchi: le risorse del Recovery Plan destinate ai comuni
Il Governo deve coinvolgere i comuni nella gestione dei fondi dell'Europa. E' un'occasione che non capiterà più
Tra le novità importanti che sono state introdotte nel Recovery Plan c’è il raddoppio delle risorse destinate alla sanità che arrivano a quota 18,1 miliardi complessivi. In particolare le novità per la sanità riguardano 7,5 miliardi per il territorio e la telemedicina; altri 10 miliardi per innovazione e digitalizzazione con in primo piano l’edilizia ospedaliera e l’ammodernamento delle apparecchiature mediche. Sullo sfondo poi rimane sempre la possibilità dell’utilizzo del MES per potenziare ulteriormente la disponibilità delle risorse, un pacchetto che varrebbe per l’Italia altri 36 miliardi.
Intervista ad Alessia Potecchi, Responsabile Dipartimento Banche, Fisco e Finanza del PD di Milano Metropolitana
Ci sarà un rafforzamento delle risorse destinate ai comuni, con oltre 2 miliardi di euro che andranno a tutti quei progetti per rilanciare e rivitalizzare i territori?
"Il Governo deve coinvolgere i comuni nella gestione dei fondi dell'Europa. E' un'occasione che non capiterà più. Con quei soldi i comuni potrebbero realizzare tutti quei progetti capaci di rafforzare settori chiave come il turismo ed infrastrutture. Progetti per cui oggi i comuni, soprattutto i piccoli comuni, non hanno risorse sufficienti e che richiedono tempi di realizzo lunghissimi. Credo che i territori debbono essere ascoltati e coinvolti attivamente. Ci sono opere ed infrastrutture che possono contribuire ad un salto di qualità della proposta turistica e culturale complessiva del sistema Paese. E che possono sostenere quindi la ripresa. Opere che oggi esistono solo sulla carta e nei sogni delle comunità e che rientrano perfettamente nelle logiche e nelle tematiche che sono state decise e individuate dall’Europa. Tra queste rientrano in modo particolare quelle che puntano al green e ai progetti legati all’economia sostenibile e all’ambiente inteso come patrimonio da proteggere e anche da valorizzare e bisogna anche pensare alla mobilità sostenibile altro capitolo che interessa i territori".
Che impatto ci sarà sulla cescita del PIL?
"Stando alle stime del governo il Recovery Plan dovrebbe aumentare la crescita del PIL di 3 punti nel 2026, ma inoltre il Piano avrà un impatto positivo anche su tutti gli indicatori di benessere e di sviluppo sostenibile, grazie agli investimenti attivati direttamente e indirettamente e alle innovazioni tecnologiche introdotte. Questo piano serve a far fare un salto di qualità alla nostra capacità produttiva e occupazionale e a realizzare una svolta risolutiva per la modernizzazione pensando al futuro, alla ripresa e al rilancio quando sarà terminato lo stato di emergenza del Covid".
Ci può fare quache esempio?
"Sì, ho partecipato di recente ad un diretta organizzata dal PD Robecco sul Naviglio dove è stato proprio presentato un documento dettagliato che va in questa direzione. Progetti dettagliati su come utilizzare al meglio le risorse del Recovery Plan destinate ai comuni. Un lavoro molto corposo dove ci sono idee chiare su quanto si possa e si debba realizzare con l’occasione di queste risorse per cui ci siamo molto impegnati sul fronte europeo. Un progetto che ha il centro il territorio e va a puntare su bisogni e potenzialità. Ho trovato nel documento una caratteristica importante su cui si devono a mio parere concentrare i territori, cioè quella di andare nella direzione di sfruttare al meglio le potenzialità che il territorio in questione offre, non c’è azione migliore per valorizzare una zona che quella di intervenire là dove esistono le sue forze migliori, le sue caratteristiche specifiche per dare forza e benessere ai cittadini. Occorre intervenire dove esistono bisogni e peculiarità importanti che caratterizzano il territorio, è esattamente quello che bisogna fare con le risorse europee nella direzione della valorizzazione".
Parlando di valorizzazione, che spunti ci potrebbero essere?
"Per esempio nel documento si parla di agricoltura, come migliorare e innovare questo settore che rappresenta il 70% del territorio dell’Est Ticino, il recupero di alcune strutture importanti da tempo dismesse, il mettere mano alla infrastrutture migliorando i collegamenti soprattutto con il capoluogo, velocizzando al massimo gli spostamenti, il capitolo green con le piste ciclabili, la gestione dei rifiuti con l’applicazione dell’economia circolare, la valorizzazione dei parchi e delle aree verdi, tutti temi che rientrano nella mission e nelle categorie decise a livello europeo".
Altri aspetti?
"Deve poi esserci attenzione alle famiglie, ai giovani migliorando con progetti concreti la qualità abitativa, per attrarre giovani sul territorio, per dare sicurezza, per migliorare la qualità della vita. Ecco io penso che tutto questo vada nella giusta direzione che è stata indicata e voluta quando si è decisa la destinazione delle risorse europee ai diversi paesi, ora c’è lo step importante della realizzazione, noi siamo già in ritardo l’Europa ci ha già più volte sollecitati, le risorse vengono erogate in tranche differenti e quindi se non si sono completati tutti i vari passaggi non si può passare al successivo, c’è una scadenza che è quella di aprile, il nuovo governo deve concentrarsi su questi questioni al massimo perché non possiamo perdere questa opportunità.
Ovviamente poi ci sarà su queste questioni da porre in atto una forte sinergia con regione Lombardia per attuare e fare giungere le risorse ai vari comuni, quindi un lavoro di squadra di tutte le istituzioni su cui però è importante non farsi trovare impreparati ma pronti con dei progetti ben delineati, fattibili e concreti anche perché la prossima tornata amministrativa interessa anche Milano e quindi a maggiore ragione tutto questo deve rientrare nei programmi e nella compagna elettorale".