Costume
Bagnasco: "I figli hanno diritto a padre e madre, non sono oggetti"
Crisi, basta litigiosita' politici, fare piu' figli - "Sembra che il Paese, nel suo insieme, stia reagendo alla crisi, ma il cammino si presenta faticoso" anche perche' nell'ambito della politica "la situazione appare complessa, spesso anche litigiosa e distratta". Il cardinale Angelo Bagnasco ha fotografato cosi' il momento che vive l'Italia. "E' l'ora - ha scandito aprendo il Consiglio Episcopale Permanente - di una grande responsabilita', perche' i germogli possano diventare presto raccolto abbondante, perche' l'occupazione, la famiglia e lo stato sociale siano a portata di tutti, specialmente dei giovani che hanno diritto di farsi la propria famiglia". "I beni materiali sono certamente necessari per vivere con dignita', ma esiste un patrimonio invisibile che non ha prezzo e che non si puo' comprare: e' la fiducia, la speranza", ha ricordato il porporato richiamando l'attenzioen dell'opinione pubblica sull'"inverno demografico", documentato dai dati ISTAT del 2015 che, ha sottolineato, "sono i dati peggiori dall'Unita' d'Italia: lo scorso anno, a fronte di 653.000 decessi, le nascite sono state 488.000, mentre 100.000 italiani hanno lasciato il Paese". Per Bagnasco, "e' il sintomo di una crisi piu' profonda di quella economica".
Nella sua prolusione, il cardinale Bagnasco ha messo sotto accusa "quella specie di bolla, quel clima che tutti respiriamo e che vuole cambiare le categorie elementari dell'umano, categorie che non sono confessionali e che, nella loro sostanza, appartengono all'umanita' intera". "Si vogliono ridefinire, cosi' - critica il porporato - i fondamenti non solo del vivere insieme, ma anche del vivere con se stessi, del pensarsi come persone, come liberta' e amore, come famiglia e societa', come vita e morte nel loro naturale intreccio". Al presidente della cei, dunque, non piace "questo clima, aggressivo nei confronti di chi la pensa diversamente, esalta a gran voce democrazia e liberta', ma a condizione che nessuno esca dalle righe stabilite, come se esistesse un diritto di cittadinanza condizionata". Secondo il cardinale, "le leve di questo clima vengono da lontano, sono le ricchezze esorbitanti di alcuni, che esercitano il loro spropositato potere per cambiare il modo di pensare della gente, spinti solo da un'insaziabile avidita' di profitto". Nella prolusione, infine, il presidente della Cei e' tornato anche sul tema delle scuole paritarie. "A proposito di scuola - ha osservato infatti - lascia perplessi che si invochi l'esempio dell'Europa per molte cose, non sempre le migliori, ma poi, circa il sostegno strutturale alle scuole paritarie, si prescinda dall'esempio virtuoso dei Paesi europei che, in questo caso, sono semplicemente giusti". Secondo Bagnasco, "e' certamente necessario chiedersi quale mondo lasceremo ai nostri giovani, ma e' altrettanto urgente chiederci quali uomini lasceremo al nostro mondo!". "I vescovi italiani - ha quindi concluso - si sono dati come meta pastorale del decennio proprio la sfida dell'educazione: vorremmo che questo ideale venisse percepito assolutamente prioritario, e innervasse la coscienza di tutta la societa' per creare un clima educativo alto e sostanzioso che non istilli miti, desolazione, vuoto e noia, ma lucidita' di pensiero, passioni nobili, forza d'animo, spirito di dedizione e sacrificio? consapevoli che 'quando non si e' ben chiusi e saldi nella propria pelle, non si ha nulla da dare, non si puo' tendere la mano ne' servire d'appoggio e di bastone'".
No adozioni, no norme paramatrimoniali - "Avere dei figli e' un desiderio bello e legittimo", ma "e' diritto dei bambini non diventare oggetto di diritto per nessuno, poiche' non sono cose da produrre". Lo ha riaffermato il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, che aprendo i lavori del Consiglio Episcopale Permanente ha ribadito la contrarieta' dei vescovi italiani "alle situazioni paramatrimoniali" che di fatto potrebbero scaturire dalle leggi in discussione. E in merito al tema dell'utero in affitto che il dibattito Stepchild adoption evoca inevitabilmente, il cardinale ha sottolineato che "certi cosiddetti diritti risultano essere solo per i ricchi alle spalle dei piu' poveri, specialmente delle donne e dei loro corpi". Nella prolusione, Bagnasco ha anche citato la dichiarazione congiunta firmata a Cuba da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill che avevano espresso ramamrico perche' "altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternita' e di maternita', come vocazione particolare dell'uomo e della donna nel matrimonio, viene estromesso dalla coscienza pubblica". Secondo Bagnasco, "fa parte di un umanesimo umano il fatto che l'amore non giustifica tutto, che i bambini hanno diritto a un padre e una madre, come anche recentemente il Tribunale dell'Aia ha affermato". "A questo riguardo - ha chiarito il presidente della Cei - e' necessario semplificare e accelerare le procedure di adozione, perche' possano avere risposta le migliaia di richieste a fronte di alcune centinaia di bambini dichiarati 'adottabili'". La famiglia rappresenta, ha aggiunto, "il piu' grande capitale di impresa e di solidarieta', un tesoro da non indebolire e disperdere con omologazioni infondate, trattando nello stesso modo realta' diverse".
Secondo il presidente della Cei, "fa parte dell'umanesimo pure la constatazione che la vita nessuno se la puo' dare e quindi togliere; che mai, in nessuna sua fase, puo' essere manipolata e distrutta; che sempre deve essere rispettata e mai puo' essere soppressa anche quando l'intenzione appare buona; che l'accanimento terapeutico e' una cosa, mentre l'eutanasia e il suicidio assistito sono tutt'altro. Fa parte dell'umanesimo - ha concluso citando Bergoglio - la convinzione che la famiglia e' la pietra angolare della costruzione di una grande nazione".
Omicidio Roma: Bagnasco, "un assoluto vuoto interiore" - "Emerge un inquietante, assoluto vuoto interiore dal recente raccapricciante delitto (di Roma) perpetrato per 'curiosita'', e non dunque per una qualche 'causa' passionale, economica, antagonista, pur assurda e inammissibile ma per 'curiosita'', 'per vederne l'effetto!'". Lo ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanente che si tiene da oggi a Genova. In riferimento all'omicidio Varani, Bagnasco ha dunque fotografato un disagio diffuso tra i giovani e cioe' "una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno di sensazioni forti, per cui la tortura e il delitto sono pensati, voluti e vissuti per se stessi".
"Ma - si e' chiesto il cardinale - come si puo' reagire a tutto questo? Come societa' siamo talmente accecati di fronte ai segni della decomposizione culturale da continuare a mettere energie, tempo, risorse in tutt'altro?". "Siamo preoccupati - ha detto a nome dei vescovi italiani - che non si sia aperto un serio, corale dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialita' o vile rassegnazione di fronte alla cultura dello 'sballo' con droghe, alcool, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui". "Quale tipo di educazione la societa' offre alle giovani generazioni?", si e' domandato ancora il presidente della Cei, per il quale "in questione ci sono loro ma anche, e molto, noi adulti. Non solo la famiglia e la scuola, ma la societa' intera". "Quali valori, quali ideali, quali capacita' di raziocinio, di governo delle proprie emozioni, quale idea di liberta' e di amore, quale valore delle regole e della legalita' stiamo presentando?", si e' chiesto infine il porporato.