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Caffè e benessere: ecco gli effetti del caffè su neuroni, memoria e malattie
Una ricerca scientifica dimostra gli effetti del caffè sugli effetti della caffeina su memoria, vigilanza e rischio di malattia
Caffè e benessere: una nuova ricerca fa chiarezza sugli effetti della caffeina su memoria, vigilanza e rischio di malattia
Un nuovo studio pubblicato su Scientific Report potrebbe aiutare a capire come il consumo di caffeina influenza il cervello e l’organismo. Esperimenti sulle cellule neuronali umane possono contribuire a spiegare gli effetti della caffeina sul rischio di malattia, sulla memoria e sulla vigilanza
Il consumo di caffè ha più benefici che rischi
Una nuova ricerca ha studiato l'effetto della caffeina sui neuroni con dosi comparabili alle normali abitudini di consumo: “Acute doses of caffeine shift nervous system cell expression profiles toward promotion of neuronal projection growth”’, pubblicata a settembre su Scientific Report (https://www.nature.com/articles/s41598-017-11574-6). Lo studio ha evidenziato che la caffeina promuove le connessioni neuronali, fornendo possibili ulteriori informazioni sul meccanismo d’azione di questa sostanza sulla memoria e sulla cognizione.
Caffè? Più benefici che rischi, ecco da quali malattie protegge
La ricerca rappresenta un’esplorazione dei processi cellulari che possono aiutare a spiegare i molti effetti fisiologici della caffeina, come l’aumento della vigilanza e la capacità potenziale di ridurre il rischio di malattie neurodegenerative. In particolare, il team di ricercatori di Svezia, Finlandia, Regno Unito e Giappone che hanno condotto lo studio – primo nel suo genere – hanno analizzato la perturbazione dei cambiamenti di espressione genica causata dalla caffeina in un modello di cellule neuronali umane, il modello più vicino al sistema nervoso centrale umano.
Ricerca scientifica sul caffè: ecco quanto berne
I ricercatori hanno stimolato i neuroni con livelli di consumo normali di caffeina (3 µM e 10 µM) per periodi di 1, 3 e 9 ore. I risultati hanno mostrato un’attivazione dipendente dal dosaggio dei primi “geni immediati precoci” dopo 1 ora. I “geni immediati precoci” sono geni che rispondono rapidamente – spesso in pochi minuti – agli stimoli cellulari. Alcuni di questi geni sono legati al sistema immunitario e altri sono legati all'apprendimento e alla memoria.
Caffè: consumarlo fa bene alla salute
L'esperimento ha rivelato che la caffeina ha incrementato alcuni processi neuronali (“upregulation”) e ne ha ridotto altri (“downregulation”). L’”upregulation” è un processo che incrementa il segnale a una cellula; è simile a quando un segnale radio viene aumentato per assicurare che il messaggio verrà trasmesso; al contrario, la “downregulation” riduce il segnale alla cellula. Una cellula riceve da varie fonti segnali – come il sistema immunitario e nervoso - che trasmettono informazioni su cosa fare.
Caffè contro le malattie: ecco quali
La caffeina ridurrebbe i processi del sistema immunitario e potenzierebbe i processi di sviluppo della proiezione neuronale che sono legati alla memoria e ad altre connettività neuronali. Nel complesso, più geni sono soggetti a “downregulation” che ad “upregulation” a causa della caffeina; tuttavia, maggiore è la dose di caffeina utilizzata nell'esperimento, più geni immediati precoci si attivano.
Caffè e benessere: una nuova ricerca fa chiarezza sugli effetti della caffeina su memoria, vigilanza e rischio di malattia
ll professor Juha Kere dell'Istituto Karolinska, in Svezia, uno degli autori dello studio, ha dichiarato: "La caffeina nel caffè è una delle sostanze psicoattive più diffuse al mondo, ma sappiamo relativamente poco su come influisce sui neuroni e sulle loro funzioni cellulari. Saperne di più su come la caffeina influenza il nostro organismo potrebbe aiutare a spiegare perché il caffè e la caffeina sembrano ridurre il rischio di alcune malattie e migliorare la memoria e la cognizione ".
Il professor Kere sottolinea: “Ad esempio, la nostra ricerca dimostra che l'inibizione della connettività neuronale è ridotta dal normale livello di caffeina – livelli simili a quello che potreste bere in un giorno. Questo potrebbe aiutare a comprendere in parte perché è stato ipotizzato che il caffè possa migliorare la memoria e proteggere contro la perdita della stessa negli anziani”.
Il caffè, bevuto con moderazione, rappresenta un valido aiuto per il nostro benessere: un piacere per il palato, una fonte di buon umore per il suo aroma inconfondibile e, in generale, un alleato per la salute dell’organismo.