Costume
Da oggi ‘pippa libera’ in pubblico: l'importante è che non ci siano minori
Una sentenza della Corte d’appello assolve un nigeriano reo confesso
Da oggi se a qualcuno venisse in mente, spinto da un desiderio irrefrenabile, di masturbarsi in metropolitana,tram, autobus o funivia, potrebbe farlo a condizione che sul mezzo non ci siano minori. In fondo basta chiedere alle signore con bambini presenti o ai papà con figli piccoli al seguito di scendere e poi via senza freni e problemi. Nel Paese che a ragione o torto vieta le case chiuse ma permette la prostituzione all’aperto, chiude gli occhi alle miriadi di saloni massaggi cinesi, vieta i casino ma guadagna sul gioco d’azzardo, una sentenza simile parrebbe rientrare nella normalità.
Vivendo lontani dall’Italia a volte fatichi a comprendere alcune piccole/grandi cose che in esso accadono.
Una decisione della Corte d'Appello che sorprende
Soprattutto se immagini cosa potrebbe succedere se lo stesso reato fosse commesso, ad esempio, in un qualsiasi Stato americano. La legge Federale Usa, pur essendo molto complessa, sul tema di atti osceni in pubblico o su minori è molto chiara e dice che sono reati punibili con la prigione.Punto. E se sei recidivo anche di più.
Da noi, nella terra di Macchiavelli, il bianco non sempre è bianco e il nero non sempre è nero. A volte il nero diventa grigio e il bianco diventa nero.
Di pochi giorni una sentenza della Corte d’Appello relativa ad atti osceni compiuti da un cittadino nigeriano fa riflettere e lascia qualche punto di domanda senza risposta.
La Corte d’Appello ha assolto completamente un nigeriano ventottenne che, nel 2018, dopo aver ricevuto immagini pornografiche mentre era sul pullman ha deciso, perdendo completamente il controllo,di masturbarsi freneticamente di fronte ai passeggeri. E non è stato nè il caldo che gli ha dato alla testa, perché la corriera si stava muovendo da Trento a Canazei, e neppure la follia di un momento dato che l’uomo è poi risultato recidivo. Niente di tutto questo e ammissione di colpa. Al ‘pipino’ non si comanda.
Una decisione della Corte d'Appello che sorprende
E i Carabinieri lo denunciano per ‘atti osceni in luogo pubblico’, domiciliari e condanna di tre mesi. Fin qui nulla da eccepire, magari qualcosa sulla lievità della condanna, ma la coerenza tra misfatto e punizione fino a questo momento sembrava non fare una grinza.
Ed ecco però che interviene, nel Paese alla rovescia, la decisione della Corte d’Appello.
Mica ne ha colpa perché la legge è chiara e afferma che ‘la pippa’ ( un termine per semplificare) in pubblico è reato solo se il fatto avviene "all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò derivi il pericolo che essi vi assistano".
E all’ora della performance, domenica mattina, di minori non se ne vedevano.
No bambini, no guilty ( non colpevole).
Ed in fondo cosa volete che sia nel Paese dell’accoglienza stare seduti, magari con tua moglie, a fianco di un gentile signore che, dopo aver guardato il suo cellulare si slaccia i pantaloni e si masturba senza controllo. In fondi bambini o minori non ce ne e quindi che male c’è? Al massimo gli chiedi di portarti il vestito che magari ti ha imbrattato in tintoria.
Provate a parlare di un caso di questo tipo con un giudice Federale americano e vedrete cosa vi risponderà, se vi risponderà. Forse i retroscena del caso sarannostati magari diversi tali da portare la Corte ad una decisione simile certo è che uno possa uscire indenne da un’azione simile sorprende un poco.
Con tutto il rispetto dovuto alla Corte d’Appello, da noi la fantasia supera quasi sempre la realtà. Una giovane Comandante di nave, pur in un’azione meritoria di salvataggio di migranti, disobbedisce ad un Paese, entra in un porto forzandolo e rischiando pure l’incidente con rappresentanti delle istituzioni non è ritenuta colpevole di nulla,viene assolta ( scusandosi per averla processata), premiata e invitata sulla televisione pubblica. Insomma un’eroina dei nostri tempi.
Tutto normale? Certo che si. Nel Paese alla rovescia è sicuramente la normalità.