Costume

I maestri pasticceri reinterpretano il raviolo, il dolce per le grandi feste

Eduardo Cagnazzi

Caputo: "Abbiamo chiesto ai partecipanti di dare una veste contemporanea a un delicato prodotto conventuale che ha più di 300 anni di storia alle spalle".

Quattordici i maestri pasticceri si danno appuntamento l’11 novembre a Napoli per l’ottava edizione de “I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo” per una reinterpretazione di un dolce natalizio per le prossime festività. Il format della manifestazione prevede, infatti,  che i partecipanti propongano i loro nuovi lievitati ma, soprattutto, realizzino uno studio e un approfondimento su un dolce scelto tra il ricco repertorio napoletano.  E, se nel corso delle passate edizioni, sono state presentate nuove versioni e innovativi design di classici della pasticceria partenopea, come: roccocò, struffoli e cassate, “Quest’anno - annuncia Antimo Caputo, ad dell’omonimo Mulino di Napoli-  abbiamo chiesto a tutti i partecipanti di dare una veste contemporanea a un dolce conventuale che ha più di 300 anni di storia alle spalle, i ravioli”. Si tratta di un dolce che pochi sanno essere nato su imitazione di una pasta ripiena. A crearne la versione dolce furono, attorno al 1700, le benedettine del monastero di San Gregorio Armeno a Napoli. Nacquero così i raffiuoli, o raffioli (nella denominazione italianizzata): dolci glassati, prodotti con farina, zucchero, uova e confettura di albicocche. Ne esistono due varianti: una semplice e un’altra, più elaborata, che vanta la farcitura delle cassate, con la ricotta e le gocce di cioccolato. Per sapere  quale forma o contenuto nuovo avranno i raffiuoli del Duemila bisognerà attendere lunedì 11 novembre quando, nella splendida sala del Caruso Roof Garden del Grand Hotel Vesuvio, ognuno dei 14 partecipanti allestirà il proprio tavolo con il Golfo di Napoli a fare da sfondo, realizzando una sorta di gouache multisensoriale.

I pasticceri che proporranno le loro specialità sono: il pastry chef della casa, Alessandro Cione; Salvatore  Capparelli, dell’omonima pasticceria napoletana; Pasquale Colmayer dell’omonima pasticceria partenopea;  Sal De Riso del Bistrot  Sal De Riso Costa D’Amalfi;  Carmine di Donna, pastry chef del ristorante  di Seiano “Torre del Saracino” di Gennarino Esposito; Salvatore Gabbiano della pasticceria “Dulcis in Pompei”;  Marco Infante, del brand napoletano Casa Infante; Marco Napolitano, della “Pasticceria Napolitano” di Napoli; i fratelli Andrea e  Nicola  Pansa, della pasticceria “Pansa Amalfi”; Alfonso Pepe,  Pepe Mastro Dolciario di Sant’Egidio di Monte Albino (Sa); Luca Ranieri, della Pasticceria Ranieri, con due sedi a Napoli;  Ciro  Scognamillo, della Pasticceria Poppella; Sabatino Sirica, dell’omonima pasticceria di San Giorgio a Cremano, veterano dell’arte dolce campana e noto anche per essere il pasticcere del Napoli Calcio, e Alessandro Slama, giovane maestro panificatore ischitano, che recentemente si è aggiudicato il Panettone World Championship, per aver realizzato il miglior lievitato del mondo.