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L'Indonesia? Non è solo Bali. Le 3 mete da non perdere. L'intervista
Il più grande arcipelago del mondo con oltre 17.500 isole che si estendono per oltre 5mila miglia da Ovest a Est tra l'Asia e l'Australia: è l'Indonesia, la festeggiata d'onore di Expo 2015 che le ha dedicato il 6 settembre per festeggiare il suo National day.
"L'Esposizione universale di Milano è un evento splendido e indimenticabile, tanto che già un milione di visitatori ha visitato il nostro padiglione, che ricorda una casa comune di contadini e pescatori indonesiani", ha affermato Saleh Usin, ministro dell'Industria della Repubblica di Indonesia nel corso del suo intervento ufficiale alla cerimonia che ha inaugurato il National day, preceduta dal tradizionale rito dell'alzabandiera e dell'esecuzione degli inni nazionali. "La presenza indonesiana è perfettamente in linea con il messaggio della Carta di Milano, che ambisce a essere il manifesto mondiale del tema scelto da Expo, 'Nutrire il Pianeta'", ha affermato il sottosegretario all'Ambiente, Barbara Degani, salutando, in rappresentanza del governo italiano, la nutrita e calorosa delegazione asiatica. Prima e dopo la cerimonia, un assaggio delle danze locali che hanno scatenato ballerini con maschere tradizionali sotto una pioggia di petali rosa. Poi la delegazione ufficiale si e' incamminata lungo il decumano, l'asse centrale del sito espositivo, per raggiungere il proprio padiglione che si estende su un lotto di circa 1000 metri quadrati.
Il concept dell'edificio si ispira all'interazione delle comunita' di contadini e pescatori locali, attraverso i tipici 'Bubu' e 'Lumbung', strumenti in giunco o bambu' impiegati rispettivamente per la pesca e per il raccolto nei campi. Il padiglione, che richiama ovunque il verde di questa terra, e' progettato con una struttura semi-aperta che consente l'utilizzo della luce naturale per creare un ambiente fresco al suo interno.
L'Indonesia, il quarto Paese piu' popolato al mondo con oltre 250 milioni di persone di 300 diverse etnie, sta rapidamente diventando una nazione sempre piu' importante nel mondo, e gia' oggi e' la 16esima piu' grande economia mondiale, con tassi di crescita in rapida espansione. Oltre a vantare una vasta gamma di risorse naturali, l'Indonesia e' anche ricca di cultura e di una tradizione culinaria prestigiosa. In particolare, l'abbondanza di erbe e spezie offre una cucina che cambia in ogni regione o etnia, con piatti apprezzati in tutto il mondo come il nasi goreng e il pecel, di cui e' stato possibile apprezzarne il gusto inconfondibile in occasione del National day, proseguito fino alla serata con spettacoli, concerti e convegni.
L'INTERVISTA/ L'Indonesia? Non è solo Bali. Le 3 mete (e non solo) da non perdere
Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota
Affaritaliani.it ha incontrato per l'occasione Erik Meijer, Honorary Advisor del Ministro del Turismo Indonesiano, accompagnato da Nia Niscaya, direttrice dell'ufficio Marketing Internazionale del Ministero del Turismo (entrambi nella foto a sinistra, al centro).
Su 10 milioni di turisti che hanno visitato l'Indonesia nel 2014, quanti sono stati gli italiani e che tipo di turismo arriva dal nostro Paese?
"Lo scorso anno 67mila italiani hanno visitato l'Indonesia. Un trend positivo se si considera che nel 2011 erano stati 46mila. Aumentano le coppie che scelgono l'Indonesia per il loro viaggio di nozze, ma soprattutto crescono i viaggiatori di mezza età, in genere persone in pensione, che hanno più tempo e più soldi da dedicare alla vacanza. Sono loro i più "avventurosi". Scelgono l'Indonesia perché rispetto a Paesi come la Cina e la Thailandia è una meta emergente, meno conosciuta e meno scontata".
Quali sono le principali attrazioni dell'Indonesia?
"Sicuramente siamo famosi per le nostre spiagge e per i paesaggi affascinanti, rilassanti e incontaminati, da cui gli italiani sono molto attratti. Ma non solo. A molti turisti interessa l'aspetto storico-culturale del nostro Paese e, soprattutto, la conoscenza delle popolazioni locali e della loro cultura. In molti visitano i campi di riso, così come le piantagioni di tè e caffè. E' di proprietà italiana, per fare un esempio, il Mesa Stila Resort, a Magelang, proprio all’interno di una vasta piantagione di caffé. Infine, non manca l'aspetto culinario: tra i piatti più famosi, rendang, nasi goreng e pecel. Ma chi preferisce la cucina italiana non si preoccupi, perché ci sono tantissimi ristoranti che vi faranno sentire come a casa vostra".
Quali incentivi ha previsto il governo indonesiano per favorire il turismo italiano?
"Innanzitutto abbiamo liberalizzato l'ingresso per 45 Paesi, tra cui l'Italia: non serve il visto. Poi stiamo aumentando la frequenza dei voli da Milano e Roma, ma anche da altre città italiane, in modo da rendere il viaggio più veloce e confortevole. Abbiamo anche liberalizzato gli investimenti nel settore turistico, per favorire i progetti esteri, e i diversi ministeri si stanno coordinando per rendere l'Indonesia un Paese sempre più accogliente, dalla costruzione di infrastrutture all'offerta ricettiva".
L'Indonesia non è solo Bali. Se dovesse scegliere altre 3 mete, quali consiglierebbe?
"Come prima meta direi Komodo Island, raggiungibile in un'ora di volo da Bali. L'aeroporto di riferimento è Labuna Banju. Le sue spiagge rosa incontaminate fanno innamorare i turisti che la scoprono. E' una meta ancora poco visitata, ma le strutture alberghiere sono già di ottimo livello. Qui si può anche incontrare il drago di Komodo, la più grossa specie di lucertola vivente. La biodiversità e la presenza di ecosistemi ben preservati è una delle ricchezze principali del nostro Paese. Poi consiglio Belitung Island, a sud-est di Sumatra, a 45 minuti di volo da Jakarta: anche qui si potrà vivere a stretto contatto con una natura ancora selvaggia. Infine, per chi ama fare diving c'è Raja Ampat, ritenuta la prima destinazione al mondo per il turismo marino. Qui si potranno anche incontrare e conoscere le popolazioni aborigene".
L'euro debole è un'opportunità per l'Indonesia?
"Assolutamente sì. E' ancora più conveniente viaggiare in Indonesia in questo momento: ci si può concedere il lusso a prezzi accessibili. Per fare un esempio, col prezzo di un hotel a 3 stelle in Europa si può prenotare una struttura a 5 stelle in Indonesia".
Quanto incide la paura del terrorismo?
"Negli ultimi anni in Indonesia non ci sono stati problemi. Per quanto riguarda il terrorismo internazionale il rischio è lo stesso legato a qualsiasi Paese del mondo. Il governo indonesiano persegue comunque da tempo una politica molto forte di controllo e prevenzione. Le misure di sicurezza sono state aumentate: quasi tutti gli hotel e gli shopping mall sono dotati di metal detector. Una legge recente, inoltre, prevede il fermo immediato per le persone sospettate di preparare un attacco terroristico: in questi casi si interviene con misure di urgenza. Se poi durante il processo non emergono prove, i fermati vengono ovviamente rilasciati".