Costume
Donne del Vino, ecco come reinterpretare il nuovo ruolo nell'impresa agricola
Recupero di antiche varietà, marketing, innovazione e tutela del paesaggio i principali meriti. Campania e Sicilia leader per numero di aziende femminili
Sono oramai alle spalle i giorni in cui il vino era un mestiere solo da uomini. Oggi un’azienda su quattro è guidata da donne, con un’incidenza maggiore al Sud. Campania e Sicilia sono le prime regioni d’Italia per numero di imprese agricole femminili. In Campania più di un terzo delle aziende è guidata da una donna, per un totale di oltre 25mila attività. Solo nella provincia di Benevento, le imprese "rosa" rappresentano il 19% del totale regionale. Segue la Sicilia con poco più del 40% delle imprese. Ma il principale merito delle donne del vino resta quello di aver reinventato il concetto stesso di impresa agricola, innovando ed introducendo nuove leve di marketing legate alla sostenibilità, alla tutela ambientale e alla bellezza del paesaggio. E non solo. Le associazioni per la valorizzazione dei prodotti tipici, il recupero di antiche varietà di prodotti, l’accoglienza e l'ospitalità familiare con le cucine gestite da donne, l'introduzione di linee di cosmesi, prodotti di bellezza che rappresentano un segmento innovativo nel ramo della produzione naturale e tradizionale dei vini, ma anche l’estetica della bottiglia, il design e la cura dei luoghi. Le donne, dunque, dimostrano una innata capacità nel saper coniugare le sfide del mercato con la tradizione. Un valore aggiunto per l'intero tessuto imprenditoriale, che in molti casi ha consentito alle imprese di famiglia di sfidare la crisi. In Campania, ad esempio, in poco tempo le imprese agricole femminili sono passate dal 34,8% al 37,6% (la media nazionale si attesta intorno al 29%).
Dal Sannio Falanghina, Città europea del Vino 2019, parte la richiesta ufficiale del riconoscimento del ruolo delle donne in questo settore e in quello dell’enoturismo.
"Oggi lanciamo da Guardia Sanframondi una sfida importante, iniziata con il progetto Sannio Falanghina, che si completerà con il riconoscimento del ruolo delle donne in questo settore e con la valorizzazione del territorio”, afferma Giulia Falato, consigliere del Comune di Guardia Sanframondi. “Abbiamo ampie potenzialità per continuare a crescere e, soprattutto, per creare nuove realtà imprenditoriali anche al femminile, promuovendo paesaggi vivibili, sostenibili e belli. Dobbiamo impedire che i giovani vadano altrove ed invertire la tendenza di decrescita, investendo nelle nostre piccole ma sane imprese. Le Donne del Vino rappresentano una spinta propulsiva ad un progetto di sviluppo territoriale che passa dalle sapienti mani e dalle lucide strategie di imprenditrici, commercianti, artigiane e ristoratrici. Siamo appena partiti con l'obiettivo ambizioso di stimolare le donne più giovani ma abbiamo già ottenuto un grande risultato: la possibilità di mettere a disposizione dei più giovani un edificio comunale per realizzare un incubatore per accelerare lo sviluppo di imprese ed attività di formazione al femminile”.
Per Valentina Carputo, presidente Campania de "Le Donne del Vino", “l’importante riconoscimento ottenuto da Sannio Falanghina come Città Europea del Vino ha costituito lo stimolo per l’avvio di una riflessione strategica riguardo al Sannio, quale destinazione principale del turismo del vino in Campania, e al vino come leva di sviluppo di questo territorio. A tal proposito, sono state coinvolte importanti professionalità per affrontare il dibattito e fare il punto su cosa fino ad ora è stato fatto e quanto ancora c’è da fare. La nostra delegazione porterà al tavolo i principali esempi di enoturismo in Campania, affinché possano rappresentare fonte di ispirazione e modelli per avviare questo processo di crescita, nel quale ben si inserisce il Sannio per il suo grande patrimonio di biodiversità vinicola e gastronomic”.
Infine, Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale "Le Donne del Vino" (a destra nella foto): “Le donne in Italia dirigono imprese agricole sul 21% della superficie agricola utilizzabile e producono il 28% del Pil agricolo. I dati dimostrano che le imprese femminili sono più internazionalizzate, più diversificate e più orientate alla qualità e alla difesa ambientale. Le donne, dunque, si propongono come modello per una agricoltura innovativa e sostenibile, essendo tra l'altro più scolarizzate degli uomini. Per quanto riguarda il turismo del vino, quasi il 90% delle cantine guidate da donne sono aperte al pubblico, a dimostrazione della lungimiranza e delle strategie innovative di marketing introdotte. Valori e caratteristiche che rendono le donne particolarmente adatte a lavorare in questo settore e, soprattutto, ad impegnarsi nel progetto Sannio Falanghina con un ruolo da protagoniste”.