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Legge salva suicidi, Stracuzzi: “Può salvare la vita delle persone dai debiti”
Causa Covid, povertà e indebitamento dilagano in Italia, e la legge salva suicidi può salvare molti: Affari ne ha parlato con l’avvocato Letterio Stracuzzi
Come una sorta di concordato fallimentare per famiglie
Si esattamente il sovraindebitamento rappresenta una situazione in cui il debito contratto è maggiore del reddito disponibile e un privato o un’impresa non soggetta alla legge fallimentare non possono farvi fronte.
E come funziona questa ricomposizione del debito in parole semplici?
Con l’Accordo di Composizione della Crisi, grazie al quale il debitore propone ai creditori un piano di pagamento con importi e tempi definiti per saldare in tutto o in parte i debiti. In questo Istituto rientrano i debiti contratti per attività d’impresa e l’accordo è raggiunto se sono favorevoli i creditori che rappresentano almeno il 60% del debito. L’accordo, infatti, mira a salvaguardare la continuità dell’attività d’impresa, attraverso un accordo con i creditori.
Mi può fare un esempio concreto di come funziona questa procedura?
Certo le cito un esempio reale, di una persona, che ha una attività d’impresa con i seguenti debiti: 1) € 100.000 con Agenzia Entrate 2) € 120.000 con le Banche per fidi e finanziamenti 3) € 25.000 con fornitori. E’ proprietario di un capannone, dove svolge l’attività, del valore di € 80.000. Con l’Accordo di Composizione della Crisi, il debitore propone ai creditori di pagare € 90.000 in 7 anni continuando a svolgere l’attività. I creditori decidono di accettare la sua proposta, perché risulta più conveniente rispetto a quanto incasserebbero dalla vendita del capannone. La proposta, infatti, garantisce ai creditori una soddisfazione maggiore, rispetto al ricavato della vendita del capannone all’asta. E il debitore potrà quindi continuare l’attività d’impresa pagando in 7 anni € 90.000 e abbattendo il debito complessivo di € 245.000.
Abbiamo visto però che per ricorrere alla legge bisogna comunque mettere a disposizioni i beni che si hanno, e per le persone incapienti e che non hanno alcun bene da potere impiegare ?
Con le modifiche applicate nel decreto Ristori di Dicembre sono state inserite alcune importante modifiche, tra le quali la piu importante riguarda proprio le persone incapienti. i tratta di un Istituto davvero rivoluzionario, capace di fornire aiuti concreti ai debitori più bisognosi. Il debitore incapiente, è la persona fisica che non possiede alcun bene e reddito o possiede un reddito appena sufficiente per vivere e mantenere la propria famiglia. Da oggi, anche il debitore incapiente, una sola volta nella vita, ha il diritto di accedere alla Legge 3/2012 e di cancellare tutti i debiti senza pagare un euro in favore dei creditori. In questo caso, l’Istituto che si applica è la liquidazione del patrimonio che abbiamo descritto in precedenza, ma il patrimonio del debitore sarà pari a zero. La Procedura dura circa 4 anni e decorso tale termine il debitore otterrà il beneficio dell’esdebitazione: la cancellazione dei debiti non pagati.
Insomma un vera luce di speranza in fondo al tunnel in cui molte persone purtroppo si trovano a causa di questa terribile crisi economica?
Beh dal mio particolare osservatorio le posso dire che sto assistendo a scene davvero da brividi con sempre più persone che si presentano da noi con situazione davvero complicate, Perche avere debiti è un fardello che rende una persona come una sorta di fantasma della società, perche non può avere conti correnti, carte di pagamento, fidi, beni, trovare un lavoro regolare. Grazie a questa legge molte persone possono riappropriarsi della loro vita normale. Anche perché questa legge e un servizio utile anche per i creditori, in primis le banche, che come si sa sono piene nei loro bilanci di Npl, che dovranno essere svalutati. Cosi invece si ha la certezza di poter almeno ricevere una parte dei loro crediti. Io lo considero un servizio sociale ed una legge che ristabilisce un minimo di dignità a chi orma l’aveva persa, oltre ad evitare anche il ripetersi di casi estremi, come le circa 1800 persone che si sono tolte la vita in Italia per problemi economici negli ultimi dieci anni,