Costume

Premio nazionale Amato Lamberti 2019: questi i vincitori della sesta edizione

Eduardo Cagnazzi

I riconoscimenti hanno premiato lavori imperniati sui temi della criminalità organizzata, dei traffici criminali, della corruzione e delle economie globali

I vincitori della sesta edizione del Premio nazionale Amato Lamberti 2019 sono Elena Ciccarello e Martina Panzarasa, ex aequo per la tesi in dottorato, e Edoardo Zuffada, per la laurea magistrale. I riconoscimenti hanno voluto premiare lavori imperniati sui temi della criminalità organizzata, dei traffici criminali, della corruzione e delle economie globali.

La Ciccarello (nella foto), dell'università degli studi di Firenze e di Torino con la tesi in dottorato: “La costruzione sociale della mafia. Il caso della criminalità organizzata a Roma” in ex aequo con Panzarasa dell'università degli studi di Milano e Torino con la tesi “Donne di Mafia e Carcere. Cultura, Esperienze e Pratiche in una Sezione di Alta Sicurezza”. Per la laurea magistrale, il riconoscimento è andato a Zuffada dell'università di Milano con la tesi “Il reato di scambio elettorale politico mafioso (Art. 416-Ter C.P.): tra novità e occasioni mancate”.

Al Premio giunto alla sua Sesta edizione ha contribuito come sempre l'Associazione Museo del Vero e del Falso che ha finanziato la borsa di studio offerta dall’Associazione Amato Lamberti. “Sosteniamo quest’iniziativa per testimoniare l’impegno che si manifesta nella attività di sensibilizzazione, formazione e informazione sul fenomeno della contraffazione”, afferma ad Affaritaliani, Luigi Giamundo, di Confindustria Campania e presidente del museo. La collaborazione tra le due asssociazioni rafforza l’impegno nel contrasto l’illegalità, diffondere la cultura della legalità e far prendere sempre più corpo a quella coscienza sociale che la comunità deve avere e che deve essere stimolata e sviluppata con progetti rivolti al pubblico, accessibili a tutti e fruibili da tutte le tipologie di cittadino.

Quest'anno tra i finanziatori del premio si è aggiunta anche la Svas Biosana di Fedele Perillo, un gruppo di Somma Vesuviana specializzato nella distribuzione e ricerca di dispositivi medici che ha consentito così l'erogazione di una terza borsa di studio.