Cronache
"Stadi aperti, è l'ora dei concerti. Musica salva grazie al digitale"
"Il bilancio post covid per la musica registrata non è in perdita. Con le tecnologie digitali e lo streaming +30% di abbonamenti". Parla Enzo Mazza, ceo Fimi
"Stadi aperti, anche la musica. Il mercato discografico? Tiene, spinto dal digitale"
Il via libera di Draghi per la presenza parziale dei tifosi all’Olimpico per l’Euro 2021 di calcio ha dato fuoco alle ceneri nel mondo dello spettacolo e della musica live. Nelle scorse settimane diversi lavoratori, lavoratrici e studenti, avevano già occupato il Piccolo Teatro Grassi di Milano. E il modello degli artisti del Coordinamento Spettacolo Lombardia ha avuto eco a Roma, dove attori e maestranze hanno occupato il Globe Theatre, chiedendo una “riforma strutturale del settore”. Riapertura sì, ma affiancata da sostegni economici e un cambio di passo anche sul piano contrattualistico.
Gli artisti del Coordinamento Spettacolo Lombardia, sono protagonisti da alcune settimane di un’occupazione pacifica del chiostro del Piccolo Teatro di Milano. Il 12 aprile si sono esibiti nella chiesa di Santa Maria in un flash mob per richiamare l’attenzione istituzionale sulla situazione dei lavoratori del mondo dello spettacolo. |
Nei giorni scorsi la mossa del premier ha poi acuito la polemica nel comparto musicale. Al malcontento generale ha risposto il ministro Dario Franceschini puntualizzando "sulla differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali” di aver “chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi".
Ieri l'ok dal Cts alla proposta del ministero della Cultura, come riportato da Ansa, che ammette per i concerti un numero di spettatori superiore o pari a quello considerato per gli stadi, nel rispetto delle misure anticovid.
Affaritaliani.it ne ha parlato assieme al ceo della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), Enzo Mazza, con un'attenzione ai dati di mercato in crescita per l'industria discografica, durante la crisi pandemica. Rilevante per il settore è stata la conferma degli investimenti da parte delle case discografiche nonostante la complessità del periodo. La pubblicazione di novità discografiche da parte delle imprese è proseguita anche nella fase più difficile.
Nell'anno della pandemia sono stati certificati 156 album tra oro e platino, poco sotto i 166 dell’anno precedente, e digitale e streaming si sono rivelati una grande risorsa per gli artisti italiani, come per il mercato globale.
La decisione del governo Draghi circa la capienza al 25% degli stadi ha sollevato una certa polemica…
Sì, il punto è la discriminazione. La decisione ha sopreso perché da tempo sono in corso tavoli ministeriali, con le richieste del settore dello spettacolo di fare chiarezza sulle riaperture. E questi tavoli ad oggi sono stati solo interlocutori. Poi dalla sera al mattino è giunta la notizia che contrastava quanto è stato risposto finora, ossia con la mancanza di dati sufficienti e quindi l’impossibilità di stabilire con certezza una data per la ripartenza, che gli stadi possono ospitare fino al 25%. Questo ha messo tutti in allerta, la modalità è apparsa politica piuttosto che sanitaria