Cronache

"I pannelli deturpano il paesaggio? Questa storia ormai non regge più"

di Roberta Nutricati

Le fonti rinnovabili arrivano anche nei borghi più belli d'Italia. Intervista a Francesco Grimaldi, l'avvocato che ha vinto il ricorso al Tar abruzzese

Il problema principale che ha sollevato la Soprintendenza nell’atto di “bloccare i lavori” è stato sostanzialmente “il vincolo paesaggistico - a cui l’area è sottoposta - giudicato incompatibile con l’installazione di pannelli fotovoltaici” dice Grimaldi. “Io e i clienti che con il collega abbiamo rappresentanto in tribunale, eravamo perfettamente consapevoli del valore della zona naturale in questione e non ci saremmo mai permessi di di sostenere che non andasse considerato prorioritario la conservazione del patrimonio culturale e artistico che il paese di Pacentro rappresenta. Tuttavia - aggiunge l’avvocato - l’installazione dei pannelli non è da considerarsi in nessun modo un elemento di intrusione o lesivo dell’integrità e del pregio della zona”.

Sembra infatti che l’oggetto da tutelare - secondo la Soprintendenza - fossero i cotti sul tetto, materiale tipico delle tecniche edilizie abruzzesi, che i pannelli - come siamo ormai abituati a notare facilmente - rivestono, “senza alcun contatto però - continua Grimaldi - in quanto il progettista coinvolto dalle tre famiglie che abbiamo rappresentato aveva già avanzato un piano che fosse minimamente invasivo per i cotti. I pannelli sarebbero stati proposti da realizzare in materiale a basso impatto, sopraelevati di alcuni (pochi) centimetri rispetto ai cotti stessi, dei quali avrebbero riprodotto fedelmente anche il colore e senza alcuna natura riflettente", argomenta il legale delle famiglie di Pacentro.