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“C'è chi preferisce fabbricare un figlio”. Bufera social contro la Palombelli a Le Iene

Il monologo della Palombelli contro la procreazione assistita e su Ig esplode il dolore delle donne

di redazione

“C'è chi preferisce fabbricare un figlio”. Bufera social sulla Palombelli a Le Iene

“Da bambina avevo due sogni: fare la giornalista e adottare due bambini. Entrambi li ho realizzati”. Il monologo di Barbara Palombelli a Le Jene lo scorso 22 gennaio scatena le ire della Rete. Non tanto per il principio delle adozioni, quanto per il commento indirizzato a chi ha scelto la procreazione medicalmente assistita per diventare mamma e papà.

La conclusione della Palombelli

Quello che per la Rete è prima uno “scivolone”, per poi diventare "un insulto", arriva a fine intervento: “Capisco le difficoltà di chi ha paura, di chi preferisce fabbricare un figlio in questi meravigliosi laboratori dove tutti sorridono, dove tutto è profumato, dove c’è una bella atmosfera. Ma rifarei la scelta dell’adozione tutta la vita, un milione di volte”.

 

 

"Un paragone inutile e offensivo"

“Figli in laboratori profumati”, non l'accettano i primi commentatori che scrivono: “Complimenti per la scelta fatta dalla signora Palombelli e per la sua storia, sicuramente di incoraggiamento e da esempio. Meno, molto meno, per quell’uscita vergognosa: “FABBRICARE UN FIGLIO IN QUEI MERAVIGLIOSI LABORATORI…” detto con un’aria di sufficienza e presunzione, sminuendo (perchè questo era l’intento) chi per diversi motivi e difficoltà sceglie un’altra strada, un’altra via, come la PMA. Un paragone che non regge, inutile e offensivo per tutte le coppie che desiderano un figlio e si aggrappano alla speranza del percorso di fecondazione assistita. Se non si approva bisognerebbe portare rispetto, o almeno restare in silenzio. Arriveranno mai le scuse? Me lo auguro”

L'onda della rabbia diventa tsunami

E da li in poi l'onda anti Le Jene e anti Palombelli dilaga sin a costruire una vero e proprio tsunami di genitori coalizzarti intorno al profilo della community di Enza Perna “Cominciamo 123!” che da giorni posta foto chiedendo le scuse ufficiali de Le Jene con il claim “Fabbricate delle scuse”. Il riferimento, è ovvio, è alla fabbrica dei bambini evocata dalla Palombelli. L'ira dei genitori ha prodotto anche un esposto all'Agcom per avere da Italia 1 una rettifica immediata.

"L'infertilità è in crescita e non è una scelta"

Un commento riassume la rabbia dei genitori: “Sento ancora il profumino dei 7 anni di punture, lacrime, dolore, medici molto poco sorridenti e ancora meno empatici… un profumo buonissimo di lividi sulla pancia, di notti insonni di sensi di colpa e voglia di sparire. E che dire del profumo dei mila euro investiti? Tutti sorridenti, gli altri, quelli che desiderano un figlio e ce l’hanno. Lo sento ancora questo profumo anche la mia bimba ha quasi 4 anni ed è passato tanto tempo dalla mia ultima FIVET. Ho ancora le foto ricordo dove sorridiamo tutti. Ma possibile che in televisione si diffonda un messaggio così sbagliato e una realtà così distorta? Ma non sarebbe meglio far dire le cose a chi le conosce da vicino? Finché non si conoscerà davvero il dolore dell’infertilità e della PMA, non potremo cambiare la sofferenza di chi ancora sta lottando. E il futuro non è roseo… l’infertilità è in crescita e non è una scelta. Vogliamo cominciare a parlarne dicendo la verità”?

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