Cronache
Aereo caduto, Mosca sospende tutti i voli sull'Egitto
Sono state le informazioni raccolte dall'intelligence britannica e da quella statunitense nelle comunicazioni web tra membri di Is tra Siria ed Egitto a convincere i due governi che a uccidere le 224 persone a bordo dell'Airbus A321 russo della Metrojet sia stata una bomba messa dallo Stato islamico. Ordigno o portato a bordo da un passeggero o, ipotesi ritenuta più probabile, nascosta in un bagaglio fatto salire sul velivolo probabilmente a causa degli scarsi controlli nello scalo (ieri il responsabile dell'aeroporto è stato all'improvviso formalmente promosso ma e di fatto rimosso) con la complicità di un addetto alla sicurezza dell'aeroporto di Sharm el Sheikh. Questa la pista ritenuta prevalente degli investigatori britannici convinti che l'ordigno sia esploso nella stiva dell'aereo.
Putin ordina stop a voli su Egitto. E ora anche i russi hanno dei dubbi, nonostante le rassicurazioni pubbliche. Il capo dei servizi segreti russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov, ritiene necessario sospendere i voli dell'aviazione civile russa in Egitto finché non saranno chiare le cause del disastro aereo nel Sinai e il presidente russo, Vladimir Putin ha ordinato, quindi, la sospensione di tutti i voli.
Solo bagagli a mano. È quanto rivelano, sembra citando le stesse fonti, i due più importanti quotidiani conservatori britannici, il Times ed il Daily Telegraph ed è questa anche la ragione per cui ai primi 4.000 su 20.000 britannici che oggi saranno 'recuperati' con aerei passeggeri inviati oggi da Londra nel resort egiziano sarà consentito di portare con sé solo bagaglio a mano. Le altre valigie saranno imbarcate a parte su aerei cargo e sottoposti a controlli speciali. È stato mercoledì che in un'operazione congiunta gli 007 anglo-americani ricorrendo a satelliti spia, hanno intercettato comunicazioni elettroniche tra i jihadisti dei due Paesi. Subito dopo il premier David Cameron ha ordinato di bloccare tutti i voli in partenza da Sharm el Sheikh per il timore che quella contro il jet russo non fosse un'azione isolata ma facesse parte di un piano di Is più ampio. Stato islamico che per la prima volta sarebbe riuscita ad abbattere un aereo e a portare la sua minaccia ad un livello immensamente superiore.
Obama: "Possibile bomba", Cremlino: "Troppo presto per dirlo". Ieri, per la prima volta il presidente americano Obama è intervenuto sul disastro del Sinai: " Possibile che sia stata una bomba, ci vorrà del tempo per stabilirlo". Ma per Mosca la "possibilità di una bomba a bordo dell'aereo precipitato nel Sinai" ipotizzata da Barack Obama e dalla Gran Bretagna "è solo una delle supposizioni". Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha ribadito che "si sta conducendo un'inchiesta durante la quale non si esclude a priori nessuna ipotesi. Non sappiamo che dati usino i nostri colleghi britannici" per arrivare a tali conclusioni, ha detto. Il premier russo, Dmitry Medvedev, ha comunque consigliato ulteriori misure di sicurezza nei Paesi dove volano aerei russi. Medvedev ha parlato nel corso di una riunione di governo e ha ordinato ai ministero dei Trasporti di considerare ulteriori misure di sicurezza da concordare con le authority per la sicurezza del volo di altri Paesi.
Voli limitati. Non stop totale, ma limitazione dei voli di Easyjet: così le autorità egiziane hanno precisato la sospensione dei piani di rientro dei turisti britannici, chiarendo che si tratta di una limitazione. Il ministro dell'Aviazione civile egiziano Hossam Kamal ha detto che le autorità egiziane hanno chiesto a Easyjet di "organizzare per oggi 8 voli al posto dei 18 richiesti.Il rinvio temporaneo stato deciso per permettere di risolvere imprecisate "questioni logistiche" d'intesa con le autorità egiziane,ha sostenuto l'ambasciatore di Londra al Cairo, John Casson. Giovedì Londra aveva deciso di sospendere " in via precauzionale" tutti voli tra il Regno Unito e la località turistica egiziana.mentre il governo francese ha " sconsigliato" di andare a Sharm.
Due voli EasyJet forse da Malpensa. Sono due i voli autorizzati dalle autorità egiziane da e verso Sharm El Sheikh a EasyJet che è in attesa della conferma circa il permesso di operare quello verso Milano Malpensa. "Equipaggi e flotta sono pronti a decollare" precisa la compagnia che 'esprime rammarico poiché il piano di rientro è stato compromesso dalle autorità egiziane'.
Mosca contro Charlie Hebdo: "È sacrilego". Ha irritato il Cremlino la pubblicazione, oggi, sulla rivista satirica francese Charlie Hebdo, di alcune vignette che ironizzano sull'incidente, definite dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov, un "sacrilegio". Le vignette "non hanno a che fare né con la democrazia" né con la libertà "di espressione", ha detto il portavoce.
Possibile distacco della coda. Una delle due scatole nere dell'Airbus precipitato sabato nel Sinai, quella che registra le voci nella cabina di pilotaggio, " era danneggiata", tuttavia "è possibile decodificarla nel prossimo futuro". Lo ha detto il capo dell'ente aeronautico russo, Aleksandr Neradko. Stando all'analisi della prima scatola nera, quella che registrava i parametri di volo, l'Airbus 321 potrebbe aver subito un improvviso distacco della coda dalla fusoliera. La scatola nera avrebbe mostrato che nel corso del volo, durato poco più di 20 minuti, i sistemi dell'Airbus funzionavano correttamente, ma poi si è verificato un evento dopo il quale la registrazione di ogni parametro di volo si è interrotta simultaneamente. Così gli esperti ipotizzano un distacco della coda dell'aereo dalla fusoliera che ha comportato la rottura dei cavi che uniscono i sensori alla scatola nera, collocata appunto all'estremità posteriore del velivolo.
Nessun Sos. Per ora, comunque, è stabilito che prima della catastrofe i piloti non si sono messi in contatto con i servizi a terra, in quanto a bordo non si era verificato alcun problema. Se avessero voluto trasmettere un allarme, non vi era comunque bisogno di comunicare alla torre di controllo: era sufficiente premere il pulsante che trasmette il segnale di pericolo in codice, ma non vi è stato tempo di fare neppure questo.
Allarme Maldive. Intanto c'è un'altra aerea che diventa a rischio per i turisti. La Farnesina invita gli italiani a " posticipare temporaneamente" i viaggi nella capitale delle Maldive e nelle isole dall'arcipelago che non ospitano resort turistici, dopo che ieri il presidente ha imposto lo stato d'emergenza nella nazione insulare nell'Oceano Pacifico, dichiarando lo "stato di emergenza in tutto il Paese per 30 giorni, che può comportare limitazioni alle libertà di movimento e di riunione", spiega il ministero degli Esteri nel suo sito "Viaggiare sicuri".