Cronache

Alain Elkann terribile snob. Dal colpaccio matrimoniale all'articolo classista

Di Giuseppe Vatinno

Diventato famoso non come scrittore ma come marito (dal 1975 al 1981) di Margherita Agnelli, figlia di Gianni, allora riconosciuto come il Padrone d’Italia

Il Nostro invece impassibile guarda questi esseri “tatuati che venivano dal nord” con fastidi e commiserazione. E poi il finale lirico in cui si definisce come: “Un signore con i capelli bianchi, una sorta di marziano che veniva da un altro mondo e che non li interessava. Pensavano ai fatti loro, parlavano forte, dicevano parolacce, si muovevano in continuazione, ma nessuno degli altri passeggeri diceva nulla”.

In poche ore l’articolo diventa virale sui social tanto che il comitato di redazione di Repubblica, imbarazzatissimo, dirama un comunicato: “Questa mattina la redazione ha letto con grande perplessità un racconto pubblicato sulle pagine della Cultura del nostro giornale, a firma del padre dell’editore. Considerata la missione storica che si è data Repubblica sin dal primo editoriale di Eugenio Scalfari, missione confermata anche ultimamente nel nuovo piano editoriale dove si parla di un giornale ‘identitario’ vicino ai diritti dei più deboli, e forti anche delle reazioni raccolte e ricevute dalle colleghe e dai colleghi, ci dissociamo dai contenuti classisti contenuti nello scritto.”.

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La cosa divertente è che i radical – chic di Repubblica contestano il radicalchicchismo del padre del loro editore e forse già si sono dimenticati di cosa sia Carlo Debenedetti e cosa sia stato Eugenio Scalfari impregnati di snobismo e ricchezza.