Cronache

Dopo l'aggressione di Roma, Arcigay scrive ai Senatori: "Dite sì al ddl Zan”

di Alessandro Grandi

Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay ad affaritaliani.it: "In Italia c'è un problema sulla discriminazione delle persone LGBTQ+"

Il video dell'aggressione contro due ragazzi omosessuali avvenuta a Roma presso la stazione di Valle Aurelia, ha scatenato non solo indignazione nazionale ma anche quella della politica.

Il neo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha usato Twitter, ormai si fa tutto tramite social, per confermare la linea del PD. “L'impegno del Pd contro l'omofobia e a favore del ddl Zan proseguirà con ancora maggiore determinazione”. Se sembra ovvia la posizione dei democratici, da sempre vicini al tema, non sconvolgono le dichiarazioni della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che è intervenuta nel dibattito dichiarando:“Rimango scioccata davanti questa assurda e brutale violenza a Roma a danno di un ragazzo che, dalle ricostruzioni della stampa, sarebbe stato aggredito solo perché baciava il suo compagno”.

Ora, per un vero cambio di passo nella nostra società serve che il ddl Zan, già approvato alla Camera a novembre e ora in attesa al Senato, venga approvato. Il decreto, sostenuto trasversalmente dalle forze politiche, prevede pene che prevedono la reclusione fino 18 mesi o la multa fino a 6.000 euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità e carcere da 6 mesi a 4 anni per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi. Inoltre, prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per gli stessi motivi.

Affaritaliani.it ne ha discusso con Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay: “Abbiamo da poco inviato una lettera al Senato. E' evidente che il nostro Paese ha dei conti ancora aperti nel campo delle discriminazioni verso le persone LGBTQ+. L'Italia è la nazione fra quelle occidentali aderenti all'Unione Europea, che ha la situazione più preoccupante. Non ci siamo mai dotati di una legge che in qualche modo cercasse di contrastare il fenomeno della violenza contro le persone LGBT. Il Senato adesso ha la possibilità di portare avanti il ddl Zan, già approvato alla Camera, affinché diventi una legge della Repubblica”.

Piazzoni ha anche aggiunto: “La maggioranza parlamentare che ha approvato il ddl alla Camera ha nonostante il cambio del Governo, anche i numeri nel Senato attuale. Essendo una legge svincolata dal patto di Governo, ma una legge parlamentare trasversale, c'è davvero la possibilità adesso che possa essere calendarizzata e approvata. Così nel giro di pochi mesi può diventare operativa, andando a colmare quel vuoto che l'Italia si porta dietro da troppo tempo rispetto ad altre nazioni”.

I dati parlano chiaro. L’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali sulle persone LGBTI+ in Italia evidenzia che il 62 percento delle persone LGBT evita di prendere per mano la persona amata in pubblico, il 30 percento non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni, il 23 percento dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi.