Cronache

Arleo (Competere.eu): "Bonomi ha ragione, agevolazioni strutturali alle pmi"

Eduardo Cagnazzi

Per il coordinatore dell'Osservatorio, occorre una netta inversione di tendenza degli incentivi e dei finanziamenti pubblici e non solo bonus e fondi spot

“L’incertezza del Paese, richiamata efficacemente il 18 agosto da Mario Draghi, è figlia della mancanza di una visione complessiva, basata su chiare priorità strategiche e su scelte conseguenti e necessarie per il decollo del Paese”. Cosi il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nella sua dichiarazione dopo i 100 giorni dall’insediamento. 

“Ha ragione Bonomi". A dichiararlo ad Affaritaliani è il coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economica dopo Covid-19 di Competere.eu Giuseppe Arleo. "Occorre -spiega Arleo- un netto mutamento delle misure di incentivi e dei finanziamenti pubblici a supporto delle imprese che vadano verso una politica di agevolazioni strutturali e che aiutino in maniera concreta, e non solo con bonus e fondi spot di sussistenza, ad aiutare il mondo delle imprese nel percorso Covid, i cui effetti negativi sono ancora da vedere in maniera importante. Pertanto ben vengano misure previste nel DL Agosto, come ad esempio quelle sul lavoro e sugli sgravi contributivi del 30% nelle regioni del mezzogiorno ma, parimenti, non può essere sufficiente una politica di sgravi se non si colmano dei gap strutturali di infrastrutture, legalità ed l’opprimente carico fiscale”.

"Sicuramente -continua Arleo- un approccio rivoluzionario del modo di pensare il modus operandi degli incentivi coniugato con le scelte relative ai settori ritenuti strategici rappresenterebbe un concreto aiuto agli imprenditori o a coloro che hanno la volontà si avviare una attività d’impresa. Da un recente studio Istat si comprende poi, con dati statistici del triennio 2016-2018, come il 78% delle imprese aventi fino a 10 dipendenti hanno attinto a tecnologie abilitanti da digitalizzazione, nella fattispecie almeno una tecnologia, focalizzandosi soprattutto su soluzioni infrastrutturali tra cui icloud, fibra ottica e mobilità e, appunto questa poca propensione ad investire in tecnologie dirette alla digitalizzazione ha portando le imprese a vivere con maggiore apprensione e difficoltà di adattamento al lavoro in epoca Covid. L’occasione ghiotta del Recovery Fund -prosegue- va colta appieno ma parimenti è assolutamente necessario come accanto ad un profondo processo di semplificazione e sburocratizzazione, a cui non aiutano Decreti Legge con centinaia di articoli, è necessario un profondo adattamento degli incentivi ad investimenti che siano al passo con le esigenze attuali, diretti alle nuove tecnologie, infrastrutture, ambiente e mercato del lavoro. Le misure strategiche di incentivazione occorre che siano strutturali e messi a terra tramite procedure di valutazione e di erogazione veloci e semplici".