Cronache
Assunzioni Regione Lazio: il Pd pronto a dimettersi. Lega e M5S non mollano
L'onda d'urto della concorsopoli al Consiglio Regionale del Lazio colpisce Nicola Zingaretti
Assunzioni al Consiglio regionale del Lazio, dopo le dimissioni del presidente dell'Assemblea, Mauro Buschini, non si placa lo tsunami e sono attese le dimissioni degli altri due esponenti del Pd: oltre al presidente già fuori da mercoledì, sembra siano pronti ad abbandonare anche Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti) e Michela De Biase.
Ma l'onda d'urto del Consiglio regionale, nonostante le rassicurazioni e la corsa di Zingaretti e del vicepresidente della Giunta Daniele Leodori a sminuire la portata del clamore suscitato dal tecnicismo che ha permesso a metà Regione di assumere amici e sodali grazie a una graduatoria varata dal piccolo Comune di Allumiere, potrebbe arrivare sino allo stesso Zingaretti. Perché il meccanismo che ha permesso di imbarcare 24 persone da un punto di vista formale è perfetto, ma si tratta pur sempre di una furbata studiata a tavolino con la complicità di tutte le forze politiche rappresentate al vertice del Consiglio regionale del Lazio. E se il Pd studia le dimissioni dei “suoi”, chi invece non è disposto a lasciare la vicepresidenza sono il leghisti Giuseppe Cangemi e Daniele Giannini, ai quale il Cencelli dei furbetti dei concorsi, avrebbe garantito 4 posti di lavoro.
E sempre 4 scrivanie e stipendi certi sono riconducibili al Cinque Stelle Devid Porrello, anche lui riluttante a lasciare i vantaggi economici legati all'Ufficio di presidenza. Praticamente al Consiglio regionale del Lazio si è creata una “grossa coalizione”, sul modello del Governo Draghi con solo Fratelli d'Italia all'opposizione.
Lunedì prossimo è prevista l'assemblea durante la quale dovrebbe andare al voto la nomina di Marco Vincenzi, attuale capogruppo del Pd a nuovo presidente del Consiglio. Sempre che nella battaglia interna al Pd, non vincano i falchi che chiedono l'azzeramento.