Cronache

Autostrade: Mion, 'famiglia Benetton ha capito di aver sbagliato'

"Partiamo dalla sottovalutazione del disastro (il riferimento è al Ponte Morandi ndr). Ora c'è consapevolezza degli errori commessi. Ed è comprensibile che si voglia dare una lezione alla società. Tanto più che si è creata una psicosi sui ponti che crollano e le gallerie chiuse. Da parte dell'azienda ci si è resi conto dei danni causati e c'è stato un significativo ravvedimento operoso riconosciuto anche dal ministro Paola De Micheli". Così in un'intervista al 'Corriere del Veneto', il presidente di Edizione Holding, Gianni Mion. Un ravvedimento, aggiunge, "che ha incluso l'accoglimento della variazione tariffaria. Se poi non si riterrà sufficiente tutto questo ma si arriverà a una revoca della concessione è chiaro che i danni su tutto il sistema Atlantia saranno rilevanti. Gli investimenti fatti sulla base del piano tariffario originario portavano a prospettive eccellentissime". Con la revoca, spiega ancora Mion, "è chiaro che i sogni di Gilberto, della famiglia e, più modestamente, del sottoscritto, dovranno cambiare. Ne dobbiamo prendere atto. Il mio compito è sostenere i diritti dell'azienda ma nel rispetto di posizioni altre".

La conciliazione, aggiunge Mion, "è sempre necessaria. È una questione di buon senso. Rientra fra gli obblighi dell'amministratore difendere gli interessi dell'azienda trovando una soluzione. E mi risulta ci sia disponibilità alla negoziazione dalla controparte". A Palazzo Chigi, scrive il 'Corriere della Sera', "la bilancia sembra però propendere per il contenzioso con Autostrade. Una disputa legale che partirebbe dall'indennizzo da riconoscere agli azionisti di Autostrade. Il governo, con il Milleproroghe, lo ha ridotto a sette miliardi, dai 23 previsti dalla Convenzione del 2007 che disciplina il rapporto tra lo Stato ed Autostrade. Nel calcolo della convenzione, che la Corte dei Conti ha recentemente criticato perché avrebbe privilegiato l'interesse privato rispetto a quello pubblico, rientrano i flussi di cassa attesi fino al 2038, scadenza della concessione". Una fonte al quotidiano osserva che "potrebbe però aprirsi un canale diplomatico tra le due parti per sfuggire al redde rationem. Che comporterebbe il passaggio della rete di 3 mila chilometri alla pubblica Anas attivando la clausola sociale per i 7 mila addetti di Autostrade che verrebbero incorporati nel perimetro della controllata di Ferrovie dello Stato. Un'altra fonte ventila il possibile coinvolgimento nella partita di Progetto Italia, il cui primo azionista è Salini Impregilo ed è partecipata per oltre il 18% dallo Stato tramite Cassa Depositi e Prestiti. Restano però le perplessità del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sulle ricadute per la finanza pubblica", scrive il 'Corriere della Sera'.