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Cronache
Blocco licenziamenti: colpisce donne e giovani. E' scontro Bruxelles-sindacati

Il dibattito sul blocco dei licenziamenti, per la decisione di eliminare nel dl Sostegni la proroga, non accenna a spegnersi, e si estende a una dimensione anche europea. Il divieto assoluto di licenziamento (come blocco generalizzato) non è stato adottato da altri paesi Ue. E per la Commissione europea, che lo critica definendolo "discriminativo per lavoratori precari e stagionali", proprio il confronto con gli Stati in cui non c'è ne rende evidente la scarsa efficacia. Bruxelles sostiene che il divieto (in vigore dal 17 marzo 2020) "potrebbe persino rivelarsi controproducente, più a lungo è in vigore”, in quanto ostacolerebbe il necessario adeguamento della forza lavoro sul piano aziendale. Un provvedimento che sembrerebbe gravare sulle spalle di lavoratrici e giovani.

Di diverso avviso sono i sindacati che, prendendo le distanze dalle imprese, per le quali la privazione della possibilità di licenziare rappresenta un ostacolo alle ristrutturazioni aziendali, considerano la proroga almeno fino a ottobre “una proposta di buon senso” e “un atto di responsabilità”, come espresso nei giorni scorsi dal segretario generale Cisl, Luigi Sbarra.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha comunque precisato che si tratta di una “valutazione non ufficiale della Commissione europea”, di uno studio, sottolineando che anche all'interno della coalizione ci sono posizioni contrastanti.

I sindacati sulla posizione di Bruxelles sono perentori. Sbarra (Cisl) a Repubblica ha dichiarato che "ignora o non conosce bene la grave situazione occupazionale del paese. Abbiamo perso già oltre un milione di posti di lavoro e chi poteva licenziare lo ha già fatto per effetto delle deroghe al blocco. Si tratta dunque di evitare un'altra valanga di licenziamenti in tanti settori come tessile, calzaturiero, chimico, automotive, filiere di pmi interdipendenti con i comparti del turismo, terziario, commercio", servizi ancora in sofferenza, aggiunge, nonostante le riaperture.

“Quanto agli stagionali, ai contratti a termine e somministrati - continua il leader del sindacato - c'è stato un piccolo recupero fisiologico negli ultimi mesi legato alle riaperture, occorre estendere e rafforzare l'assegno di ricollocazione, prolungare la durata della Naspi (indennità mensile di disoccupazione, ndr), universalizzare i sistemi di protezione sociale, fare percorsi di formazione continua, assicurare la ripresa degli investimenti con condizionalità alle aziende per la qualità e stabilità della occupazione”. L’invito è a non alimentare “guerre tra garantiti e non garantiti” focalizzandosi invece sulla tutela dell'occupazione di tutti (a prescindere dal contratto di lavoro).

Intanto il pressing di Cgil Cisl e Uil per modificare il blocco, che potrebbe volgere al termine il 30 giugno, si rafforza. Lunedì 7 giugno, su loro richiesta, i leader dei sindacati, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, avvieranno i primi confronti coi partiti. Nella mattinata incontreranno i componenti M5s della commissione Lavoro della Camera e del Senato. Nel pomeriggio, sempre di lunedì, è fissato invece l’incontro con il Pd, con il segretario Enrico Letta, presso la sede nazionale del partito. Nei giorni successivi gli appuntamenti con le altre forze politiche e parlamentari.

 

 

 

 

 

 

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