Caldo, dieci città a rischio: l'Emilia Romagna è la Regione più colpita
Allarme caldo del ministero della Salute
Nel week end si giungerà all’apice di questa rovente ondata di caldo africano: tra oggi e domani 10 milioni di italiani soffriranno un caldo intenso con temperature percepite superiori ai 40 gradi. Si tratta delle settimane più calde dell’anno secondo i metereologi di Meteo.it. Fino a sabato l’alta pressione di matrice africana occuperà stabilmente la nostra Penisola su cui continuerà a trascinare le bollenti correnti d’aria sahariana. Tra oggi e domani il termometro si spingerà fino a 34-37 gradi in molte zone: le città più calde oggi sono Milano, Ancona, Firenze e Roma con 34°C; Olbia, Perugia, Brescia, Taranto e Bolzano con 35°C e Bologna con ben 37°C, ma sabato sarà un’altra giornata rovente con temperature in ulteriore lieve aumento. L’aumento dell’afa, inoltre, sta facendo schizzare oltre i 40°C le temperature percepite. Oggi e domani oltre 10 milioni gli italiani percepiranno più di 40°C: sabato, in particolare, sono previste percepite di 42°C a Bologna e di 41°C a Firenze. Un miglioramento è previsto, per le regioni settentrionali, dalla giornata di domenica quando le temperature subiranno un calo di 4-8 gradi grazie all’arrivo di una perturbazione atlantica.
Nel fine settimana, secondo il bollettino sulle ondate di calore pubblicato dal ministero della Salute, è previsto un codice di 'livello 3 - rosso' per caldo e afa in 10 città: sabato a Bologna, Bolzano, Brescia, Perugia e Torino, domenica invece a Ancona, Campobasso, Firenze, Perugia e Pescara. Il livello 3 (bollino rosso) indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute.
CALDO E SICCITA' - Caldo eccezionale e assenza di pioggia stanno mettendo a dura prova l'Italia. La crisi idrica tocca da vicino circa 16 milioni di persone residenti nelle regioni e nelle province più a rischio. Nei soli tre mesi primaverili sono mancati all'appello ben 20 miliardi di metri cubi d'acqua su tutto il territorio nazionale, pari al volume del Lago di Como e, in queste settimane, molte regioni e comuni stanno dichiarando lo stato di emergenza. Dopo Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sardegna ieri è stato il turno anche delle province di Parma e Piacenza. Anche nel Lazio mancano le risorse idriche e, per questo motivo è scattata l'allerta rossa con erogazione a singhiozzo in 72 città della provincia di Roma. L'attuale crisi idrica, secondo una stima di Coldiretti, ha provocato danni per quasi un miliardo di euro in agricoltura. La crisi idrica, iniziata nell'autunno del 2016, è stata aggravata dalle elevate temperature e dal gran numero di turisti che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze di acqua potabile.