Capo della Marina, per la nomina è sfida fra i partiti: 4 profili in corsa - Affaritaliani.it

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Capo della Marina, per la nomina è sfida fra i partiti: 4 profili in corsa

Nomina Capo della Marina, se la giocano gli ammiragli: Carlo Massagli, Paolo Treu, Donato Marzano e Cavo Dragone

Per il nuovo Capo di stato maggiore della Marina militare si avvicina il momento delle scelte e ci sono quattro ammiragli per una poltrona. Come scrive La Stampa, il 21 giugno, è fissato il cambio delle consegne. E il governo deve decidere. Forse potrà accadere già oggi, al consiglio dei ministri. Gli umori di questi giorni tra premier, vicepremier e ministro della Difesa non aiutano. Tutti i candidati sono ottimi ufficiali. C’è l’ammiraglio Carlo Massagli, classe 1959, consigliere militare del presidente del Consiglio, approdato a palazzo Chigi in epoca Renzi: ha poi collaborato con Gentiloni e ora con Giuseppe Conte. Nella sua lunga carriera, ha comandato diverse navi fino alla portaerei «Giuseppe Garibaldi». Si dice che Massagli sia molto apprezzato dal premier e tra un paio d’anni potrebbe finire in predicato di diventare il prossimo Capo di stato maggiore della Difesa.

C’è poi l’ammiraglio Paolo Treu, classe 1958, primo nella rosa della ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Treu, pilota di aereo e di elicottero, con molti comandi prestigiosi in curriculum, è l’attuale Sottocapo di stato maggiore. In altri tempi la designazione da parte di un ministro sarebbe stata sinonimo di promozione. Oggi non è più così.

In subordine, nella rosa del ministro c’è l’ammiraglio Donato Marzano, classe 1956, attuale Comandante in capo della Squadra navale, il più operativo degli ufficiali al vertice della Marina. Nel suo passato spicca la partecipazione a molte missioni all’estero (Libano, Somalia, Golfo Persico, Afghanistan), con la Nato e con lo “United States Central Command” a Tampa, in Florida. C’è anche un alto ufficiale che piacerebbe molto a Matteo Salvini.

Come scrive ancora La Stampa, e pure questa nomina potrebbe segnare il nuovo corso giallo-verde. Si tratta dell’ammiraglio Cavo Dragone, classe 1957, da tre anni alla guida del Comando operativo interforze. È la struttura che sovrintende a tutte le missioni militari all’estero e Dragone ha accumulato una notevole esperienza nel collegamento tra le diverse forze armate. In più il suo curriculum è molto particolare: pilota di elicotteri e di jet, comandante del primo nucleo di aviogetti di Marina, poi comandante del “Giuseppe Garibaldi”; da contrammiraglio è passato a guidare gli incursori, il reparto d’elite della nostra Marina, quindi l’Accademia navale fino al Coi, dov’è ora.