Cronache

Carabinieri Piacenza, l'inchiesta si allarga: "Molti altri colleghi sapevano"

Gli interrogatori, il comandante Bezzeccheri: "Nessun ostacolo ai tanti arresti fatti da Montella"

Carabinieri Piacenza, l'inchiesta si allarga: "Molti altri colleghi sapevano"

La caserma Levante di Piacenza continua a far parlare di sè. La vicenda della banda dei carabinieri si allarga a macchia d'olio, dopo gli interrogatori dei responsabili. L'indagine - si legge sul Corriere della Sera - presto potrebbe estendersi ad altri militari che hanno assistito o sono venuti a conoscenza dei traffici e delle illegalità diffuse che ruotavano intorno all’appuntato Giuseppe Montella.

"Nessuno mi ha fatto mai una segnalazione, ma non posso pensare che nessuno si sia reso conto di quello che succedeva nella caserma", dichiara il maggiore Stefano Bezzeccheri, che ha comandato la compagnia di Piacenza fino a mercoledì scorso, al gip Luca Milani che gli ha notificato il provvedimento di obbligo di dimora, mentre altri sette carabinieri venivano arrestati con ipotesi di reato gravissime che vanno dalla tortura al sequestro di persona, dall’arresto illegale allo spaccio di droga.

Nell’interrogatorio di garanzia, Bezzeccheri ammette di non aver ostacolato l’abitudine di Montella di arrestare più persone possibili in modo da aumentare i numeri a fine anno. Dice anche di non aver mai saputo che Montella e gli altri spesso pestavano gli arrestati, quasi sempre immigrati accusati di spaccio che venivano «convinti» a diventare informatori e ricompensati con la droga sequestrata.