Cronache
Carlo Rovelli e la lagna sulla (giusta) cacciata di Battiston dall'Asi
Carlo Rovelli difende l'amico Battiston contro il ministro Bossetti
Carlo Rovelli, fisico, è diventato noto al pubblico italiano per un paio di libri che hanno riscosso una certa visibilità, sebbene contengano anche degli errori, come si può leggere qui:
https://www.8muses.com/comics/album/Fansadox-Comics/0-100/Fansadox-015-Aries-Road-Horror
Rovelli sta diventando un po’ il nuovo Piero Angela della divulgazione scientifica anche se il livello è assolutamente generalista, solo nobilitato dal mistero degli argomenti che tratta che ipnotizzano la folla dietro a paroloni incomprensibili come gravità quantistica.
Tuttavia da qualche tempo Rovelli si picca di fare anche il saggista politico memore dei suoi trascorsi giovanili nell’estrema sinistra. La nuova propensione del professore si è attirata anche le critiche di un altro opinionista del Corriere, e cioè di Angelo Panebianco che al contrario del fisico di queste cose se ne intende davvero.
Pochi sanno infatti che Rovelli è stato una dei fondatori di Radio Alice a Bologna e che subì poi anche un processo a cui andò assolto.
Qualche tempo fa se ne uscì con una delle sue e cioè che i quasi tutti i fisici si sono fatti uno spinello:
http://www.affaritaliani.it/cronache/carlo-rovelli-la-marijuana-567593.html
Ovvio che le cose non stiano così e la affermazione apodittica ha dato parecchio fastidio a chi fa ricerca senza farsi canne.
Oggi sul Corriere della Sera, che gli offre appunto la possibilità di fare addirittura l’opinionista, ci riprova e ci fa una lunga tiritera sui fatti relativi al siluramento di Roberto Battiston attaccando il ministro del Miur Marco Bussetti che oltretutto, a suo vedere, ha anche il torto di essere stato indicato dalla Lega.
Il professore infila, come dicevamo, una lunga sequela di banalità sul fatto che all’Asi, Agenzia spaziali italiana, ci deve essere uno “scienziato” e cioè il suo amico Battiston e non un militare, e che la politica deve essere lontano dalla ricerca, glissando furbamente sui motivi del giusto allontanamento e cioè sulla nomina irregolare fatta a tempo scaduto e sul fatto che i revisori dei Conti dell’Ente stesso ne avevano a suo tempo dato un giudizio negativo sulla sua gestione.
Affari se ne era occupato già qui dettagliatamente:
Rovelli opinionista politico è molto poco convincente perché è intriso di ideologia a buon mercato, di un antimilitarismo da “figli dei fiori” (l’epoca in cui faceva il contestatore) e da stucchevoli attacchi al governo la cui condotta della cosa pubblica definisce addirittura “brutale”.
Magari Rovelli ce l’ha con l’Italia perché è dovuto andare fuori, in Francia, per fare ricerca ma non è questo un buon motivo per il pippone anti ’60 sul pacifismo e la purezza della scienza che ci ha rifilato oggi.