Cronache
Caso Consip, censura a Woodcock. Assolta la pm Celestina Carrano
Consip, Violazione dei "doveri di imparzialita', correttezza e diligenza" e "gravi scorrettezze". Richiesta censura a Woodcock, ma la Carrano assolta.
Sanzione della censura per il pm di Napoli Henry John Woodcock. Questo il verdetto della sezione disciplinare del Csm, che ha invece assolto la pm di Napoli Celestina Carrano.
Violazione dei "doveri di imparzialita', correttezza e diligenza" e "gravi scorrettezze". Queste le 'accuse' rivolte al pm Henry John Woodcock per alcune condotte tenute nell'inchiesta Consip, sulle quali e' chiamata a decidere la sezione disciplinare del Csm, presieduta dal laico M5s Fulvio Gigliotti. Il 'cuore' del procedimento e' la contestazione - mossa dalla procura generale della Cassazione a Woodcock e alla sua collega Celestina Carrano - inerente le modalita' dell'interrogatorio di Filippo Vannoni, all'epoca consigliere economico di Palazzo Chigi, che venne sentito dai pm di Napoli il 21 dicembre 2016 come persona informata sui fatti e non come indagato, e dunque, senza essere assistito da un legale. Un altro capo di incolpazione, riguardante il solo Woodcock, si riferisce invece ai 'virgolettati' contenuti in un articolo pubblicato da 'Repubblica' nell'aprile 2017 dedicato alla vicenda Consip, mentre una terza contestazione, rivolta allo stesso pm, concerne una "ingerenza ingiustificata" nel lavoro dei magistrati della Capitale titolari del filone romano dell'inchiesta. Il processo davanti al 'tribunale delle toghe' ha preso il via poco piu' di un anno fa, nel febbraio 2018, nel corso della passata consiliatura: e' stata portata avanti una lunga attivita' istruttoria, con la convocazione di numerosi testi, dagli agenti di polizia giudiziaria - tra cui il maggiore dei carabinieri Gianpaolo Scafarto - allo stesso Vannoni, ai pm di Roma Paolo Ielo e Mario Palazzi.
Con il cambio di consiliatura il processo e' rimasto sospeso per alcuni mesi, per poi riprendere all'inizio di febbraio. Ed e' proprio in un'udienza del mese scorso che il sostituto pg della Cassazione Mario Fresa ha chiesto alla disciplinare di 'condannare' con la censura Woodcock e con l'ammonimento - la sanzione piu' lieve - Carrano: "La scelta di non iscrivere Vannoni nel registro degli indagati e' stata sbagliata perche' non conforme al protocollo, contraddittoria e non argomentata", aveva osservato il pg nella sua requisitoria, sottolineando che "Vannoni era il piu' debole tra i soggetti attinti dalle dichiarazioni accusatorie dell'ex ad di Consip Luigi Marroni: quella dei pm di Napoli appare come una strategia investigativa, ma il fine non giustifica i mezzi". Oltre a rilevare inoltre le "contraddizioni" emerse dalle testimonianze raccolte nel procedimento in merito allo svolgimento dell'interrogatorio in questione, il pg Fresa aveva affermato di non credere alla versione secondo cui Vannoni avrebbe fatto spontaneamente il nome di Matteo Renzi: "E' impossibile che si sia verificato questo - aveva detto Fresa - che bisogno c'era che Vannoni dicesse 'Renzi mi diceva solo di stare attento a Consip'. Il nome di Renzi e' quindi uscito come Minerva dalla testa di Giove? Io non ci credo, il nome di Renzi e' stato chiesto". E ancora: "Che bisogno c'era di dire a Vannoni 'vuole fare una vacanza a Poggioreale?' O di mostrargli i fili delle microspie o che in quella stanza vi fossero 5 persone?", aveva rilevato il pg in udienza. Quanto ai 'virgolettati' su 'Repubblica', la condotta di Woodcock, secondo la procura generale, ha rappresentato una "grave scorrettezza" nei confronti sia di Nunzio Fragliasso, all'epoca procuratore facente funzioni a Napoli, sia dei colleghi della procura di Roma titolari dell'indagine su Consip, "nella cui attivita' giudiziaria ha interferito ingiustificatamente". I difensori di Woodcock e Carrano, l'ex procuratore generale di Torino Marcello Maddalena e il capo della procura di La Spezia Antonio Patrono, hanno invece sempre ribadito la "correttezza" dell'operato dei due pm napoletani. "Proprio nell'interesse della magistratura, per due magistrati che la onorano dovete una serenita' di giudizio che deriva dal riconoscimento della correttezza del loro operato anche in vicende che riguardano i potenti di questa terra", ha detto Maddalena in chiusura di udienza, chiedendo ai giudici del Csm, prima dell'inizio della loro camera di consiglio, di assolvere Woodcock e Carrano.