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Chico Forti: "Mettete a tacere Travaglio e Lucarelli". Arriva la smentita

"Mettete a tacere Travaglio e Lucarelli", l'avvocato di Chico Forti smentisce 

"Chico Forti smentisce nel modo più assoluto le notizie apparse su organi di stampa nelle quali qualcuno lo accuserebbe di aver richiesto interventi in relazione ad articoli contro la sua persona". Lo afferma in una dichiarazione ufficiale all'Ansa l'avvocato di Forti, Andrea Radice.

Chico Forti, minacce a Travaglio e Lucarelli. La Procura apre un fascicolo

Chico Forti, il killer estradato dagli Usa e condannato per omicidio, avrebbe chiesto a un altro detenuto del carcere di Verona di "mettere a tacere Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, più un'altra persona". La Procura, in seguito alla denuncia de Il Fatto Quotidiano ha aperto un'inchiesta contro ignoti sul caso. In cambio Forti - in base a quanto riporta Il Fatto - avrebbe parlato di "futuri favori" quando sarà libero. Il suo obiettivo sarebbe quello, una volta ottenuto l'annullamento della condanna, di candidarsi ed entrare in politica. Avrebbe chiesto all’altro detenuto di "contattare qualche ‘ndranghetista". Stando all'accusa, Forti non ha gradito alcuni titoli del quotidiano diretto da Travaglio, come quel "Benvenuto assassino", subito dopo l'estradizione.

Leggi anche: Chico Forti, la lettera del fratello di Dale Pike: "Non lo ha ucciso lui"

In un istituto dove cinque persone si sono suicidate in pochi mesi, dove ci sono 618 ospiti, a fronte di 335 posti regolamentari, - riporta Il Fatto - dove ad avere un lavoro sono solo una sessantina di persone, non può che apparire un favorito del potere chi ha un trattamento come il suo. Forti non si lamenta, anzi ammette: "Sono stato accolto come un re". Tutti che gli vogliono cucinare cibo vero, cibo italiano. Se a Miami il detenuto veniva umiliato, "qui ho conosciuto valori umani, rapporti, rispetto". Anche per quelle dichiarazioni televisive i penalisti italiani hanno attaccato: "Nei "cinque minuti di pubblicità-regresso", si è assistito all'esaltazione delle dorate condizioni detentive italiane, carceri come un Grand Hotel, ma in realtà i detenuti sono in condizioni disumane".

Forti è stato condannato negli Usa all'ergastolo. Tra le prove a suo carico la sabbia della spiaggia in cui la vittima, Dale Pike, era stato ucciso. Quella tipologia particolare di sabbia - prosegue Il Fatto - è stata ritrovata sulla sua auto, inoltre ci sono i tabulati telefonici che lo collocano sulla scena del crimine, e la sua pistola: una calibro 22, come quella dell'assassino. Il 1º marzo 2024 la presidente del Consiglio Meloni annuncia l’accordo per l’estradizione in Italia di Forti. L’ergastolano il 18 maggio 2024 atterra all’aeroporto di Pratica di Mare, accolto dalla stessa premier e dalle ovazioni degli innocentisti.

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