Cronache

Condizionatori, essere autorizzati a installarli non è un gioco da ragazzi

L’arrivo del caldo spinge i condomini a una convulsa installazione di condizionatori, le autorizzazioni però non sono così facili da ottenere

Condizionatori, il caldo torrido fa scattare la corsa agli impianti ma le autorizzazioni non sono un gioco da ragazzi

Complice l’afa estiva, ci si trova sempre più spesso dinanzi a una convulsa installazione, su parti condominiali, di motori esterni di impianti di condizionamento privati. Ma è legittimo procedere ad iniziativa del singolo, senza ottenere il consenso dell’assemblea del condominio di appartenenza? Ne parliamo con l’Avvocato Nicola Ferraro, founder partner di de Tilla Studio Legale.

Avvocato Ferraro, spesso i privati ricorrono al web o ad altre fonti di pubblico dominio per cercare di documentarsi sulla questione. Quali sono le informazioni che reperiscono più frequentemente?

Le informazioni presenti sui principali motori di ricerca sul web inducono a ritenere che i proprietari siano portatori di diritti insindacabili. Spesso si tratta di informazioni fuorvianti, frutto di una scarsa conoscenza dei diritti e dei doveri che scaturiscono dal Codice civile. Non è raro imbattersi, infatti, in affermazioni secondo cui “se il proprio condizionatore non impedisce agli altri analogo uso della cosa comune, ad esempio della facciata, l’installazione non può essere vietata”.

Il che equivale a dire che, finché c’è spazio, sulla facciata condominiale si può installare ogni genere di apparecchio; oppure altre per cui il proprietario dell’appartamento potrebbe procedere in autonomia “non essendo l’estetica una scusa per impedire a priori il montaggio del condizionatore”. Con buona pace dei diritti della collettività (condominiale) alla quale, quindi, non resterebbe che ricorrere a una tutela ex post. Le cose non stanno in questi termini. Fortunatamente.