"La vicenda della Consip ci insegna che a volte prima di dare giudizi bisogna aspettare". Stefano Esposito, senatore del Pd e membro della commissione Antimafia, commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it gli ultimi sviluppi dell'inchiesta che vede coinvolto Tiziano Renzi.
Stefano Esposito, è rimasto sorpreso dagli ultimi sviluppi sul Consip?
Guardi, io sono contento di avere praticato, e di continuare a praticare, la difficilissima cultura del garantismo. Mi sentivo garantista prima nei confronti di Tiziano Renzi e voglio essere garantista anche adesso nei confronti del carabiniere accusato di aver falsificato le intercettazioni. Diciamo che in giro nelle scorse settimane e negli scorsi mesi ho visto troppa gente che invece ha agito in maniera diversa.
A chi allude?
Sul piano politico principalmente al Movimento 5 Stelle, sul piano mediatico invece al Fatto Quotidiano che ormai mi pare diventato un organo votato a un'unica causa: infangare e colpire il Pd e Renzi. Lo dico con tristezza, ma mi pare che quel giornale abbia scelto, legittimamente per carità, di diventare un organo di propaganda anti Renzi e anti Pd, basandosi però spesso su fatti non reali. E credo che nelle prossime settimane ci saranno altre sorprese.
Ritiene che questa vicenda abbia provocato dei danni a Renzi e al Pd?
Siamo bombardati scientificamente da fake news. C'è chi usa le fake news come strumento politico. Credo che ci siano stati danni signficativi in primo luogo per Renzi e per la sua famiglia. A questo non pensa mai nessuno ma ieri il mio primo pensiero è stato questo. I danni al Pd sono stati altrettanto importanti. Penso però che i cittadini italiani siano molto intelligenti e credo che davanti all'emergere della verità sapranno trarre le conclusioni corrette e anche valutare tutti quelli che su questa vicenda hanno speculato in maniera becera a partire dai 5 Stelle e Di Maio.
Chiaramente ora aspettiamo a giudicare l'operato del carabiniere del Noe ma se le accuse nei suoi confronti come dovremmo valutare quanto accaduto?
Complessivamente questa vicenea dimostrerebbe che della magistratura bisogna sempre fidarsi. I controlli incrociati hanno consentito di venire a capo della verità. Ribadendo che fino a prova contraria non sappiamo se davvero il carabiniere è colpevole io però mi spingo un attimo più in là: se davvero ha falsificato le intercettazioni non penso abbia operato da solo. Bisognerebbe quindi capire quale fosse il disegno, saremmo di fronte a qualcosa di più. Non dimentichiamoci che questa operazione ha messo in discussione per un certo momento la stessa possibilità di proseguire la legislatura. Non credo che, nel caso, il carabiniere abbia agito da solo.
I controlli incrociati di cui parla lei sono stati effettuati dalla procura di Roma, non quella che ha fatto partire l'inchiesta.
Sì ma io ritengo che la stragrande maggioranza delle procure italiane sia come quella di Roma. Pignatone, Palazzi, Ielo sono grandi professionisti. Certo, posso dire che spero di non finire mai in un'inchiesta condotta da Woodcock o dalla procura di Trani.
@LorenzoLamperti