Cronache

Coronavirus, Berlusconi: "Dolore ovunque, ho davvero temuto di non farcela"

Il leader di Fi: "L'angoscia di figli e nipoti positivi è la cosa che mi ha fatto più male"

Coronavirus, Berlusconi: "Dolore ovunque, ho davvero temuto di non farcela"

Silvio Berlusconi adesso può tirare un sospiro di sollievo: "Ora mi sento molto stanco, spossato. Questa è la caratteristica del Covid. Ma ho superato anche questa difficile prova, e questo mi rende sereno". Il leader di Forza Italia, in un'intervista al Corriere della Sera, ripercorre i momenti più drammatici del suo ricovero, evidenziando la cosa che più lo ha fatto soffrire: "L’angoscia di sapere ammalati i miei figli e positivi anche i miei nipoti, che sono ancora dei bambini, è forse la cosa che mi ha fatto stare più male.

"I momenti più duri sono stati i primi tre giorni in ospedale. Avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela. In quei momenti ho avuto chiare negli occhi le terribili immagini degli ospedali che tutti abbiamo visto in questi mesi, le terapie intensive, i pazienti intubati. Mi hanno detto successivamente che la carica virale trovata nel mio tampone era la più alta riscontrata al San Raffaele su migliaia di tamponi. Dunque il rischio è stato concreto e reale. Ma devo dire che non ho mai smesso—come in passato— di confidare nell’aiuto di Dio e nella grande competenza dei medici e del personale sanitario. È questo il consiglio che rivolgo a tutti gli ammalati: non lasciatevi andare, non perdete mai la speranza di guarire. Il Covid si può battere".

Berlusconi difende anche il professor Zangrillo, al centro delle critiche per le sue frasi sulla malattia ormai sconfitta. "Credo - spiega il leader di Fi al Corriere - che su questo sia nato un equivoco. Il professor Zangrillo ha espresso da medico valutazioni destinate al dibattito scientifico. Forse essendo un clinico e non un politico ha sottovalutato il fatto che sarebbero state riprese, enfatizzate e sostanzialmente fraintese dai mass media. Il suo non era affatto un invito ad abbassare la guardia. Del resto nel mio caso non ha certo sottovalutato sintomi apparentemente lievi che però nascondevano una situazione molto seria per la quale mi ha imposto un ricovero immediato in piena notte".