Cronache
Coronavirus, Conte: "Una falla nella prevenzione". Sanità lombarda nel mirino
Coronavirus, Conte: "Sorpreso da numeri". Ed è lite tra il premier e Salvini
Nessuna paura. Anche perche' si sta facendo tutto quello che e' necessario per contenere la diffusione del coronavirus. Ma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non nasconde il rischio - e la "sorpresa" - che i numeri dei contagiati possa aumentare. "Può darsi - dice Giuseppe Conte - che nei giorni iniziali ci sia stata qualche falla, ma abbiamo impiegato risorse umane e finanziarie incredibili". Una falla, dunque, da cui è sfuggito il paziente zero: molto probabilmente, temono nel governo, nei controlli in Lombardia, come riporta La Stampa. Il premier spiegacosì il paradosso della prevenzione che a suo avviso spiegherebbe, senza alimentare allarmismi, il caso Italia: il terzo Paese al mondo per numero di contagiati, l'unico fuori dall'Oriente tra i primi otto. "In Italia ci sono più diagnosi che altrove perché siamo stati gli unici a fare controlli di massa con i tamponi. Ed è ovvio che più ne fai più hai possibilità di trovare nuovi casi". Secondo i dati forniti dal governo: in Francia sono stati effettuati circa 400 tamponi, in Italia oltre 4 mila.
Conte torna a fare appello ai cittadini, affinche' collaborino. Cosi' come apprezza l'atteggiamento delle forze di opposizione, coinvolte ieri durante il Cdm che ha approvato il decreto con le prime misure: in una situazione di emergenza "non esistono i colori politici", afferma. Ma e' scontro con Matteo Salvini, che lo accusa di non aver messo in campo tutte le misure idonee e torna a chiederne le dimissioni. Il premier replica duro: e' Salvini che non ha risposto al telefono e ai messaggi, "fa speculazione", rimarcando il fatto che l'unico ad avere questo atteggiamento e' il leader leghista. In una giornata che vede aumentare il numero delle persone contagiate dal coronavirus e, soprattutto, che fa registrare un nuovo decesso - il numero dei morti in Italia cresce a tre - il premier annulla tutti gli impegni istituzionali e segue sin dalla mattina l'evolversi della situazione dalla sede della Protezione civile assieme al ministro della Salute Roberto Speranza, in costante contatto con i governatori delle regioni del Nord coinvolte dal contagio. Mentre il governo sta studiando le misure economiche a sostegno delle imprese che dovranno essere inserite nel preannunciato secondo decreto, e' soprattutto il diffondersi del virus a preoccupare, anche se da governo e istituzioni si ribadisce l'invito a non farsi prendere dal panico. "Il Sistema sanitario nazionale e' in grado di affrontare la situazione ma c'e' bisogno di una mano da parte di tutti seguendo le dieci regole" di prevenzione diffuse. "Ciascuno nel proprio piccolo puo' fare la sua parte, le istituzioni lo stanno facendo, il paese e' unito, chiediamo ai cittadini di fare tutto il possibile", afferma Speranza. "Il paese e' forte, vorrei dare questo messaggio, vinceremo questa sfida, sono sicuro", aggiunge il titolare della Salute.
Conte, che ieri tra le priorita' ha inserito anche quella di rassicurare e informare la popolazione, con diversi collegamenti televisivi (in un tour de force di interviste in tv per tutta la giornata), e ha affidato al commissario straordinario Angelo Borrelli il compito di fare bollettini giornalieri alle 12 e alle 18, garantisce la "massima determinazione a lavorare per contenere il contagio". Ma non nasconde la "sorpresa" per l'aumento dei numeri dei casi.
Chiede ai cittadini "un patto di fiducia" e annuncia di aver "appena firmato il decreto attuativo" sulle misure emergenziali decise ieri e che saranno valide "per i prossimi 14 giorni". Insomma, governo e autorita' sanitarie hanno "fatto tutto quello che si doveva fare", solo a Fiumicino i controlli ogni giorno riguardano 50mila persone, garantisce il presidente del Consiglio. E alla domanda se l'emergenza puo' in qualche modo dar vita a un governo di unita' nazionale, Conte replica: "Il mio compito e' lavorare ogni giorno. Gia' ieri ho avuto conferma che di fronte a questa emergenza non c'e' distinzione tra maggioranza ed opposizione. Di fronte alla salute dei cittadini non ci deve essere distinzione di colori politici". Una collaborazione che sembra spezzarsi a fine giornata, quando Salvini lancia l'affondo: "Se a livello governativo qualcuno ha sottovalutato, dovra' chiedere scusa agli italiani e dimettersi, anche in politica: chi sbaglia deve pagare". Ma Conte replica per le rime: "Salvini vorrebbe scuse dallo scorso agosto...". Quindi, aggiunge: "Sono dispiaciuto perche' ho sospeso il Consiglio dei ministri ieri per parlare con tutti gli esponenti delle opposizioni" e, dopo aver parlato con Meloni ed essere stato ricontattato oggi da Berlusconi, "per informarli delle misure che stavamo adottando", "ho cercato Salvini ai vari cellulari che avevo, ho anche lasciato un messaggio", ma senza risultati.
"Ci ho lavorato 15 mesi e non mi sorprendono questi comportamenti", osserva. "Se avesse avuto la bonta' di rispondere gli avrei spiegato perche' misure piu' severe non sono perseguibili e sostenibili", prosegue Conte. "Ho visto che c'e' gia' stata la speculazione politica di un esponente in particolare dell'opposizione... La sorpresa non significa che siamo rimasti impreparati", assicura infine il presidente del Consiglio, "la sorpresa dipende dal fatto che da un giorno all'altro c'e' stato un picco per quanto riguarda il numero dei contagiati". Salvini non ci sta e, via social, torna ad attaccare: "Conte e i suoi ministri non devono chiedere scusa a me per tutti gli insulti che mi hanno rivolto in questi giorni, questo non mi interessa. Devono chiedere scusa a 60 milioni di italiani per non averli difesi e protetti. Scusarsi, e poi dimettersi".