Cronache
Coronavirus, "Se la Lombardia riaprirà ci sarà un danno incommensurabile"
Il virologo Lopalco considera la decisione della Regione di ripartire il 4 maggio "un grosso rischio per tutta l'Italia"
Coronavirus, "Se la Lombardia riaprirà ci sarà un danno incommensurabile"
L'emergenza Coronavirus continua in tutta Italia, in particolare in Lombardia, dove i numeri dei contagiati e dei morti restano allarmanti. Ma nonostante questo la Regione sta pensando ad una riapertura a partire dal prossimo 4 maggio. Oltre ad aver provocato l'ira del governo, questa decisione ha messo in allarme anche medici e scienziati. "La Lombardia mette tutti a rischio", spiega al Fatto Quotidiano Pier Luigi Lopalco, l’epidemiologo, professore di Igiene dell’Università di Pisa. “Se le aziende riaperte provocassero l’insorgere di nuovi focolai sarebbe un disastro incommensurabile”. Lopalco, nominato dal governatore Michele Emiliano responsabile delle emergenze epidemiologiche in Puglia, teme che tutti gli sforzi sinora compiuti “possano essere vanificati da scelte dettate da logiche che non tengano conto della gravità della pandemia”.
Secondo l'esperto, “i dati che ancora leggiamo rispetto alla situazione della Lombardia sono tutt’altro che confortanti” tant’è che “la circolazione del nuovo coronavirus è ancora importante e riaprire di più in quella zona industriale vorrebbe dire sovraccaricare Milano che ne è il fulcro”. Lopalco pertanto si chiede se “coloro che decidono si rendano ben conto di che cosa questo significhi” e dei rischi che ciò comporti, perché – spiega ancora il medico – “aumentare questa percentuale di movimenti è molto rischioso” in quanto “i conseguenti contatti sociali potrebbero generare altri focolai”. Anche perché “la Lombardia è la regione che ha avuto la fase di proliferazione più importante della pandemia in Italia”.