Cronache

Covid, allarme contagi dalla Cina: “A giugno 65 mln di casi a settimana"

Di Redazione Cronache

Si chiama XBB la nuova variante di Omicron che dilaga in Cina: fino a 65 milioni a settimana a giugno, approvati due nuovi vaccini. L'opinione degli esperti

"Il virus rimarrà con noi - ribadisce Pregliasco - con andamenti ondulanti e non sincroni a livello mondiale", guidati nelle diverse aree del mondo "dai livelli di immunità ibrida acquisita dalla popolazione - cioè il mix tra vaccinazione, infezione e vaccinazione più infezione - e dalla distanza dall'ultima ondata. Noi al momento siamo in una fase decrescente perché abbiamo subito un'onda di risalita poco tempo fa - aggiunge il virologo - ma nel prossimo futuro "un rialzo è possibile" con il calo dell'immunità ibrida, quindi con l'aumento del bacino dei vulnerabili al contagio, e con la diffusione di mutanti trasmissibili come i ricombinanti di Omicron XBB.

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Covid, Bassetti: L'ondata di XBB in Cina non deve preoccuparci"

Dello stesso parere è anche l’infettivologo Matteo Bassetti che ritiene queste varianti  “forme meno impegnative di malattia”. E aggiunge: "Sicuramente 65 milioni di casi a settimana su una popolazione di 1,5 miliardi vogliono dire numeri abbastanza importanti. Ma dobbiamo vedere la ricaduta, perché potremmo avere il 5% della popolazione che si fa una forma che è poco più di un raffreddore, mentre diverso è dire che rischiano la polmonite. E io non credo sia quest'ultimo il risultato, perché con le varianti Omicron siamo di fronte a forme meno impegnative di malattia.

Sull’eventualità di una minaccia concreta di propagazione del Coronavirus anche in Italia, il direttore Bossetti rassicura: “Io non credo dovremmo preoccuparci, ma loro in Cina si gestiranno la loro ondata Covid. È evidente che in Cina hanno una copertura vaccinale diversa dalla nostra - osserva l’infettivologo - Una grande parte dei cinesi si è immunizzata 4-5 mesi fa e sappiamo bene che questa immunità da Omicron dura meno del vaccino. Ma è un problema loro. A dimostrazione del fatto che abbiamo fatto bene con le vaccinazioni in Italia e in Europa".