Cronache
Crollo spaventoso dei residenti in Italia: nel 2080 saranno 45,8 milioni
Le nuove (allarmanti) previsioni dell'Istat sul futuro demografico del Paese
Istat, i residenti in Italia caleranno a 45,8 milioni nel 2080
In linea con le tendenze emerse negli ultimi otto anni, la popolazione residente in Italia e' in decrescita: da 59 milioni al 1 gennaio 2022 a 58,1 milioni nel 2030, con un tasso di variazione medio annuo pari al -2. Nel medio termine la diminuzione della popolazione risulterebbe ancora piu' accentuata: da 58,1 milioni a 54,4 milioni tra il 2030 e il 2050 (tasso di variazione medio annuo pari al -3,3) fino a 45,8 milioni nel 2080. Sono le nuove previsioni - aggiornate al 2022 - dell'Istat sul futuro demografico del Paese, previsioni che "restituiscono tendenze difficilmente controvertibili, pur se in un quadro nel quale non mancano elementi di incertezza".
Nel 2050 in Italia oltre tre over65 per ogni under 14
Nel 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 34,5% del totale della popolazione italiana (da un minimo del 33,2% a un massimo del 35,8%). E "comunque vadano le cose, l'impatto sulle politiche di protezione sociale sarà importante, dovendo fronteggiare fabbisogni per una quota crescente di anziani". E' quanto scrive l'Istat nelle sue ultime previsioni della popolazione residente e delle famiglie. I giovani fino a 14 anni di eta' ("sebbene nello scenario mediano si preveda una fecondità in parziale recupero"), potrebbero rappresentare entro il 2050 l'11,2% del totale, registrando "una moderata flessione in senso relativo ma non in assoluto: sul piano dei rapporti intergenerazionali si presenterà un rapporto squilibrato tra ultrasessantacinquenni e ragazzi, in misura di oltre tre a uno".
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Tra le future trasformazioni demografiche va evidenziato il marcato processo di invecchiamento del Mezzogiorno. "Per quanto tale ripartizione geografica presenti ancora oggi un profilo per età più giovane - avverte l'istituto - l’età media dei suoi residenti transita da 45,3 anni nel 2022 a 49,9 anni nel 2040 (scenario mediano), sopravanzando il Nord che nel medesimo anno raggiunge un’età media di 49,2 anni, partendo nell'anno base da un livello più alto, ossia 46,6 anni. Guardando alle prospettive di lungo termine, il Mezzogiorno rallenterebbe ma non fermerebbe il suo percorso, raggiungendo un’età media della popolazione prossima ai 52 anni. A quel punto, invece, sia il Nord (50,2 anni) sia il Centro (50,8) avrebbero già avviato un percorso di rallentamento del processo di invecchiamento, che nel caso del Centro potrebbe addirittura portare all'avvio di un primo processo di ringiovanimento della popolazione".
Tra venti anni numero monogenitori salirà a 3 milioni
La maggiore diffusione nel Paese dell’instabilità coniugale comporterà un aumento, "non eccezionale ma significativo", di famiglie composte da un genitore solo, che passeranno dal 10,7% del totale delle famiglie nel 2022 all'11,4% nel 2042. E' quanto emerge dalle previsioni Istat della popolazione residente. Lo sviluppo di tale tipologia familiare - spiegano i ricercatori - rimarrà in parte frenato sia dai bassi livelli di fecondità sia dalla tendenza degli individui rimasti soli a riaggregarsi in altre famiglie o a formare famiglie ricostituite. Nel 2022, i monogenitori sono 2,7 milioni, più le madri (2,2 milioni) rispetto ai padri (circa 500mila), che rispettivamente rappresentano l'8,8% e l'1,9% del totale delle famiglie. Entro il 2042 i padri soli, pur rimanendo minoritari rispetto alle madri sole, potrebbero risultare pari a oltre 600mila (il 2,5% del totale delle famiglie). In tale anno le madri sole arriveranno, con un piccolo incremento, a 2,3 milioni (8,9%), cosicché' il numero di monogenitori salirebbe globalmente a circa 3 milioni.
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Nel 2042 solo una famiglia su 4 sarà coppia con figli
Coppie con figli destinate a diminuire sostanzialmente nei prossimi anni. E' quanto prevede l'Istat "in virtu' dei bassi livelli di fecondità e sulla base delle ipotesi prodotte nello scenario mediano su questo tema": tale tipologia familiare, che oggi presenta più di tre famiglie su dieci (31,9%), nel 2042 potrebbe scendere a un quarto del totale delle famiglie (25,3%). Tra il 2022 e il 2042 la loro consistenza diminuirebbe del 18%, passando da 8,1 a 6,6 milioni. Tenendo in considerazione l'eta' dei figli, la diminuzione più consistente si registrerà tra le coppie con almeno un figlio di eta' compresa tra 0 e 19 anni (-22%). Scendendo da 5,1 milioni di famiglie nel 2022 a 4 milioni nel 2042, la loro quota passerà dal 20% al 15,2% del totale delle famiglie. In venti anni le coppie senza figli aumenteranno da 5,2 a 5,7 milioni, con un incremento del 9% e una quota sul totale che salira' dal 20,6 al 21,7%. Un accorciamento così significativo della distanza numerica tra le coppie con figli e quelle senza, oggi pari a 2,8 milioni ma nel 2042 pari ad appena 900mila unita', lascia presagire che "nel lungo termine nel Paese si potrebbe assistere a un sorpasso delle seconde sulle prime".
La tipologia familiare della coppia con figli e' quella che subira' il maggior cambiamento nei prossimi vent'anni. Per quanto il Mezzogiorno potrebbe rimanere l'area del Paese con la proporzione piu' alta di coppie con figli, si prevede un calo di oltre sette punti percentuali (dal 36,1% nel 2022 al 28,5% nel 2042) per tale tipologia familiare in questa ripartizione. Analoga riduzione si prevede nel Centro (dal 29,7% al 23%), mentre nel Nord la riduzione rimane sotto i sei punti percentuali (dal 30% al 24,2%). La maggior parte di tale decrescita riguarda coppie con almeno un figlio sotto i 20 anni di eta', rispetto alle coppie con soli figli di 20 anni e piu'. Nel Nord, le prime scendono dal 19,3% del 2022 al 15,4% del 2042 (quattro punti percentuali in meno sui sei persi dalle coppie con figli a prescindere dalle eta' dei figli) e nel Centro dal 19% al 14,3% (cinque punti persi su sette complessivi). Nel Mezzogiorno le previsioni evidenziano una crisi demografica piu' ampia. Qui, le coppie con almeno un figlio fino a 19 anni diminuirebbero di circa sette punti percentuali, rappresentando la quasi totalità della diminuzione delle coppie con figli.