Cronache
Csm, in agenda il caso Woodcock. Ed Ermini pensa all'astensione
Fra i casi politicamente sensibili per il nuovo Csm c'è il processo disciplinare a Woodcock e Carrano, Pm sotto accusa per la conduzione dell’indagine Consip
Fra i casi politicamente sensibili per il nuovo Csm già dall’inizio dei lavori c'è il processo disciplinare a Henry John Woodcock e Celeste Carrano, Pm sotto accusa per la conduzione dell’indagine Consip che ha coinvolto, tra gli altri, Tiziano Renzi e Luca Lotti. Lo ricorda il Fatto Quotidiano, secondo cui a novembre, tornerà a tenere banco il caso che durante i governi Renzi e Gentiloni ha scatenato tempeste dentro e fuori dal Csm.
Alla prossima udienza, fissata dall’ex collegio per il 5 novembre – scrive il quotidiano diretto da Marco Travaglio – potrebbe essere sollevata, in astratto, una incompatibilità. La sezione disciplinare è sempre presieduta dal vicepresidente del Csm, in questo caso David Ermini. Il suo vice è Fulvio Gigliotti, uno dei “prof” in quota M5s.
Gli altri membri sono i togati Piercamillo Davigo, Giuseppe Cascini, Corrado Cartoni e Marco Mancinetti. L’incompatibilità potrebbe essere ravvisata per il presidente Ermini poiché da parlamentare del Pd attaccò gli inquirenti di Consip. Ermini, però, per apparire imparziale oltre che esserlo, potrebbe decidere di astenersi oppure scegliere una via diplomatica ma che porta allo stesso risultato: prendere per quel giorno un impegno istituzionale e così far modificare il collegio.