Cronache

Ddl Zan, siamo uomini o caporali?

l'opinione di Paolo Diodati

Quale giornale ha riportato le sue riserve sulla candidatura di Prodi al Quirinale? Parole sue: "Pur stimando Prodi, anche perché del gruppo di Andreatta (democristiani di sinistra) ha però grossi limiti caratteriali e come comunicatore. Si sente che ha poca empatia col pubblico. Non è certo la scelta migliore contro Berlusconi." 

Giudizio espresso in alcune conversazioni amichevoli: il suo pensiero, la sua anima, mai espresso ufficialmente. Divulgato nel cortile, il suo "sentire", avrebbe sicuramente sollevato reazioni e polemiche, modificando l'immagine ufficiale di Napolitano. Il buon senso di allora,

concretizzazione dell'autentico pensiero del futuro Re Giorgio, furono i 101 ancora e definitivamente ignoti per i precedentemente illustrati motivi.

E, ancora: perché sarà ricordata Clio Maria Bittoni? Chi è? Cosa ha fatto? Forse, escluso Grillo, nel gregge pentastellato, neanche l'aspirante capobranco sa chi sia. E forse ne ha un vago ricordo solo chi nel 2006 aveva, come minimo, una ventina d'anni ed era già attento a radio-teletrasmittenti e giornali a caccia di scandali e scandaletti. Perché nell'estate del 2006, Clio, già famosa, per essere moglie del neo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, divenne celebre in tutto il cortile nazionale, ma anche molto oltre. Fosse stata moglie di Berlusconi e Berlusconi Presidente della Repubblica, sarebbe stata la guerra civile, se Berlusconi non si fosse immediatamente dimesso, per merito storico della bravata di sua moglie!

Era quindi l'estate 2006. Come già detto, ogni anno in quel periodo, mi recavo a Stromboli per ricerche e Napolitano, come ogni anno, veniva a Stromboli nel mio stesso periodo, con residenza all'hotel La Sciara, poco distante dalla mia. Non fui testimone oculare del fatto. Ascoltai però, immediatamente, la versione dell'accaduto, confermata successivamente ai giornalisti dagli stilisti Dolce e Gabbana: la signora Clio, durante la pennichella pomeridiana, alle 15, si imbufalì perché disturbata da rumori. S'affacciò alla finestra e dopo aver dato dei delinquenti, disgraziati, farabutti, ai festanti, accortasi che con loro c'era una di colore, concluse, prima di chiamare i carabinieri: "Voi e quella brutta negra".

La brutta negra, purtroppo, era la Venere nera Naomi Campbell. Difficilmente si potrebbe trovare un esempio di più stridente difformità tra "l'essere di dentro e il come dover e voler apparire". Non stiamo parlando di un linguaggio di un secolo fa, da parte di un nordico reazionario contro terroni e negri, ma di una comunista, moglie di uno stimabilissimo "migliorista" del PCI anche se da poco diventato PD e di una reazione di appena 15 anni fa.

Il problema di Clio, allora Prima Donna, era quindi: che in casa parlasse anche peggio di Umberto Bossi e in pubblico non fosse sé stessa, dovendo sembrare d'essere come il pubblico voleva che lei fosse. Molti negherebbero le difficoltà,  parlando di falso e banale problema: in pubblico non essere cafona, ma semplicemente educata e quindi non offensiva. Questo funziona, se la situazione non fa saltare i congegni di sicurezza, i freni, i nervi.

A Clio erano saltati i nervi e s'è comportata col "core 'n mano" e l'accoppiata Letta-Zan ha fatto saltare i già difficili equilibri al Senato che, coprendosi parzailmente il volto, anche lui s'è comportato "col core 'n mano". Sono in corso in rete decine di sondaggi sul gradimento del risultato del braccio di ferro sbloccato da Calderoli con un colpo da maestro teatrale.

Sembra che il colpo di scena sia piaciuto a circa l'80 % dei votanti. Che bella nazione, i non saggi sono solo il 20%! Mi viene spontanea questa domanda finale, bellissima e densa di significato, dovuta al geniale Totò: Siamo uomini, o caporali? Sul basamento del costruendo monumento al VOTANTE IGNOTO, bisognerebbe scrivere: Fulgidi esempi di buon senso, furono uomini e non caporali.