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Cronache
Deloitte: "Ricapitalizzare, sinergia pubblico/privato per superare la crisi"

“Il tandem pubblico-privato è fondamentale per aiutare le aziende in questo periodo di crisi, soprattutto dal punto di vista del capitale. Non a caso i dati pubblicati ieri dall’Istat mostrano che, nei prossimi sei mesi, quasi una impresa su dieci (9,4%) attuerà una strategia di ricapitalizzazione e tra queste la metà (51%) intende farlo tramite il sostegno pubblico, anche avvalendosi delle misure previste dal Decreto Rilancio. Non è un caso che la maggior parte di queste realtà siano micro e piccole imprese (98,7%), ossia unità produttive che hanno registrato una riduzione di fatturato. Una riduzione contenuta nel 54% dei casi mentre nel 30,6% è stata piuttosto notevole, superando il 50%”.

Lo ha scritto Antonio Solinas, amministratore delegato del Financial Advisory di Deloitte Italia, nell’editoriale pubblicato da Milano Finanza a commento dei dati contenuti nel report Istat “Situazione e prospettive delle imprese nell'emergenza sanitaria Covid-19”, che evidenziano come la ricapitalizzazione con sostegno pubblico sia attualmente la strategia più diffusa. Il rimanente 49% di imprese che attueranno una ricapitalizzazione utilizzerà invece l’apporto di capitale privato, con il 4,5% delle imprese, a produttività media molto elevata, destinata a ricorrere al capitale privato di fondi di private equity. In questo caso la maggiore incidenza si registra nelle classi medio-grandi, ma è rilevante anche la partecipazione di micro imprese.“

Le conseguenze della pandemia -ha proseguito Solinas- hanno reso sempre più evidente quanto conti per le aziende essere ricapitalizzate e pronte ad affrontare i prossimi mesi difficili, sia per sostenere la competitività sia per la capacità di investire e innovare in un contesto differente rispetto al passato. Come ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato in occasione dell'incontro annuale di Consob ‘il ruolo del mercato è centrale nel processo di ripresa del Paese’ e bisogna favorire ‘il rafforzamento patrimoniale delle imprese, la loro crescita dimensionale, per sostenere la competitività e la capacità di investire e innovare nel nuovo contesto’. In quest’ottica emerge dallo studio dell'Istat il dato interessante che vede il 25,8% delle imprese orientata ad adottare strategie di espansione produttiva. Ciò accade soprattutto nei settori industriali (34,7%) e del commercio (31,6%) e per le medie (42,8%) e grandi (41,3%) imprese, senza significative variazioni a livello territoriale.E allora condivido in pieno le parole di Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, che ieri al Rome Investment Forum 2020 organizzato da FeBAF ha sottolineato l’importanza delle politiche economiche espansive, con particolare riferimento agli investimenti produttivi ‘per riemergere dalla pandemia con un’economia più forte e con un onere del debito più sostenibile’. È fondamentale inoltre che si rafforzi la relazione tra il mondo delle imprese e gli investitori istituzionali, a partire dai fondi pensione, chiamati a puntare di più sul nostro sistema imprenditoriale incrementando la quota di investimenti sull'economia reale italiana. Per tutelare e far crescere il nostro tessuto economico dovremo cogliere queste sfide: vincerle vorrà dire uscire più forti dalla crisi” ha concluso Solinas.

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