Diciotti, Salvini contro Toninelli. "Non possono sbarcare a Catania"
La nave Diciotti, con 171 persone a bordo, attraccherà a Catania, ma Salvini non intende autorizzare lo sbarco dei migranti finché non verrà trovata una soluzione a livello europeo. L'indicazione del porto di attracco era arrivata dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. A stretto giro la comunicazione del Viminale: "il ministro Salvini non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco dei migranti sulla nave Diciotti, finchè non avrà certezza che i 177 andranno altrove".
"La nave Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della Guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l'Europa faccia in fretta la propria parte", ha scritto su Twitter Toninelli. La nave arriverà, dunque, a Catania e lì dovrà fermarsi. I migranti non potranno toccare il suolo italiano: dal Viminale "attendono risposte dall'Europa". Fino a quel momento, dalla Diciotti non scenderà nessuno.La Diciotti ha già superato il porto di Pozzallo, dove sembrava essere diretta da questa mattina quando, dopo quattro giorni di attesa, si è mossa dalla rada di Lampedusa verso le coste siciliane. Dal Viminale ufficialmente non è arrivato alcun via libera, così come dall'Europa non è ancora arrivata alcuna risposta ufficiale alla richiesta della Farnesina. Ma il governo, dopo l'iniziativa assunta ieri dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi, è fiducioso e si aspetta una svolta ad horas.
Anche per questo, per non prolungare ulteriormente la permanenza a bordo dei migranti, questa mattina il comandante della Diciotti ha ricevuto ordine di avvicinarsi. Adesso è arrivata anche l'indicazione ufficiale sul porto di sbarco, che a questo punto sarà Catania.
D'altra parte era stato lo stesso Salvini questa mattina, intervistato da Agorà, a lasciare intendere che la soluzione era vicina e che avrebbe dato il via libera allo sbarco quando l'Europa avesse dato l'ok al piano di ripartizione richiesto dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi. "Nave Diciotti - ha detto Salvini - può anche sbarcare in Italia basta che i 177 migranti vengano suddivisi, nello spirito di solidarietà europea, che è fatta di 27 Paesi. Facessero la cortesia dal momento che abbiamo accolto più di 700.000 persone arrivate via mare, di fare la loro parte".
Salvini, tornando sulla minaccia di riportare in Libia i migranti in caso di disimpegno dell'Europa, ha aggiunto: "Se si possono rivedere le concessioni autostradali, si possono rivedere anche i trattati intefnazionali che hanno in alcuni casi 50 anni di storia alle spalle visto che il mondo in mezzo secolo è cambiato. E anche l'immigrazione è cambiata e il business della mafia".
Sulla vicenda della Diciotti ha aperto un'inchiesta il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che ha delegato alla squadra mobile di Agrigento e alla Capitaneria di porto indagini sul tentativo di ingresso in acque italiane del barcone, ma anche le condizioni e la situazione a bordo della Diciotti. I 13 migranti evacuati subito dalla nave per le loro condizioni di salute hanno confermato la ricostruzione dei fatti fin qui parzialmente messa insieme con le comunicazioni tra le Guardie costiere di Italia e Malta. Hanno raccontato di essere stati soccorsi da una grande imbarcazione maltese, di aver ricevuto rifornimenti e di essere stati poi indirizzati nella rotta verso Lampedusa fino a quando l'imbarcazione non li avrebbe abbandonati. Dopo un paio d'ore, la barca avrebbe cominciato a imbarcare acqua e dopo la telefonata di soccorso sono intervenute le motovedette italiane. Una ricostruzione che conferma quanto denunciato già il 16 agosto da Salvini, quando accusò Malta di aver accompagnato il barcone verso la zona Sar italiana.