Cronache

Discoteche, sindacato locali ricorre al Tar. Pasca: "Locali capro espiatorio"

Dopo l'ordinanza firmata dal ministro Speranza sul divieto di ballo nei lidi, spiagge, stabilimenti e discoteche, gli operatori ricorrono al Tar

Il Silb, l'associazione delle imprese dell'intrattenimento da ballo e spettacolo, presenta ricorso al Tar del Lazio contro il decreto che ha sospeso le attività del ballosiglato da Roberto Speranza.

Come riporta l'Ansa, il presidente del Silb Filp, Maurizio Pasca, ha deciso di rivolgersi al Tribunale amministrativo per chiedere la riapertura immediata dei locali, mentre è in corso il direttivo nazionale del sindacato.

Discoteche, il Silb ricorre al Tar del Lazio

"La discoteca è un grandioso capro espiatorio - ha dichiarato il presidente Maurizio Pasca - Noi non ci sentiamo responsabili. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il 'contagio' si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza".

"Abbiamo fatto un consiglio direttivo e abbiamo deliberato di fare un ricorso al Tar Lazio contro il decreto del Ministro Speranza. Lo presenteremo domani mattina per chiedere la riapertura immediata dei nostri locali". Specifica all'Adnkronos Maurizio Pasca, presidente del Silb, sindacato dei locali da ballo. "Ci sono motivi infondati per la chiusura - aggiunge - Il distanziamento sociale non è mantenuto ovunque, basti pensare ai treni, agli stabilimenti balneari: perché penalizzare solo il settore dell'intrattenimento? Se c'è qualcuno che non rispetta le regole va sanzionato o chiuso, ci mancherebbe, ma non può essere penalizzato tutto un settore perché un singolo non rispetta le regole. Sono molti i gestori dei locali ad aver sanificato, ad aver misurato la temperatura all'ingresso e preso le generalità. Le azioni vanno adottate nei confronti dei singoli, non è giusto generalizzare".

Alle proteste sull'ordinanza voluta da Speranza, si uniscono anche i governatori Giovanni Toti (Liguria) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) che ha sottolineato quanto "le contraddizioni di un'ordinanza di difficile applicazione, colpisce duramente uno specifico settore senza avere evidenze statistiche di una correlazione tra il ballo e i casi di Coronavirus".

In accordo con il Governo il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: "le discoteche, i cui gestori nessuno vuole criminalizzare, sono luoghi dove i rischi sono maggiori per ragioni oggettive".